MESSINA. Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, impiegherà più lavoratori La Lombardia e Lazio che siciliani e calabresi insieme. E’ la conclusione alla quale è arrivato uno studio di impatto della grande opera sull’economia italiana condotto da Openeconomics, società privata nata nel 2013 che si occupa di consulenza, software e certificazione, il cui risultato è stato pubblicato sul Corriere della Sera e più volte citato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a sostegno del suo impegno per il ponte. Salvini, in una trasmissione radiofonica, un mese e mezzo fa ammetteva candidamente che dei cantieri del ponte “La Lombardia secondo questo studio sarà la prima a fruirne per maggior lavoro e maggio crescita economica” (dal minuto 27.00)

Cosa dice esattamente lo studio? Che sul fronte dell’occupazione, le regioni in cui sorgerà l’opera avranno meno occupati di Lombardia e Lazio: la ricaduta occupazionale, si legge testualmente sul sito, ammonta a “9.337 occupati in Lombardia, poco più di 6.628 nel Lazio e circa 6.000 in Sicilia e Calabria, così come il contributo sui redditi delle famiglie che saranno pari al 27% in Lombardia, 18% nel Lazio e 22% tra Sicilia e Calabria tra le regioni maggiormente beneficiate”. L’opera, quantifica lo studio, “consentirà di dare lavoro a oltre 33mila occupati negli otto anni complessivi di cantiere”.

Anche l’impatto sul Pil dell’Italia, che Openeconomics stima in 19,7 miliardi di euro (sui 12 miliardi e 300 milioni di spesa) andrà soprattutto a beneficio di Lombardia (5,6 miliardi di euro) e Lazio (3,7 miliardi di euro) che assorbiranno rispettivamente il 29% e il 19% dei benefici sul prodotto interno lordo, e solo dopo a beneficio di Sicilia (2,1 miliardi di euro, pari all’11%) e Calabria (1,9 miliardi di euro, pari al 10%): insieme, le due regioni in cui materialmente sorgerà il ponte avranno un impatto di quasi un terzo in meno rispetto alla Lombardia.

OpenEconomics per lo studio ha utilizzato “fonti pubbliche derivanti dagli studi di fattibilità dei progetti”, ed elaborato i dati “con un modello di Matrice di contabilità sociale multiregionale italiano”.

(QUI TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI LETTERAEMME SUL PONTE SULLO STRETTO) 

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