MESSINA. Tre riconfermati, un “cavallo di ritorno”, sei debuttanti, equamente divisi tra donne e uomini. E’ questa la pattuglia messinese che rappresenterà il territorio tra Montecitorio e Palazzo Madama per i prossimi cinque anni.

I riconfermati sono i due deputati a Cinque stelle Alessio Villarosa, Francesco D’Uva e, Carmelo Lo Monte, quindi Nino germanà, che in Parlamento c’è già stato ma ha saltato una legislatura, quindi i novizi Grazia D’Angelo, Barbara Floridia, Antonella Papiro, Angela Raffa, Matilde Siracusano e Pietro Navarra. Ecco chi sono nel dettaglio.

Alessio Villarosa ha stravinto l’uninominale nel collegio di Barcellona alla Camera, ed è stato eletto col Movimento 5 stelle per la prima volta nel 2013. Nella scorsa legislatura ha lavorato parecchio: cinque disegni di legge da primo firmatario, ma ben 85 interrogazioni a risposta scritta (e due a risposta orale), 49 ordini del giorno in assemblea e soprattutto 862 emendamenti. E’ stato membro della commissione Finanze e nell’organo parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

Francesco D’Uva è stato il mattatore assoluto dell’uninominale alla Camera del collegio di Messina, è stato riconfermato tra le file dei 5 Stelle, e come il collega Villarosa ha lavorato sodo durante la scorsa legislatura, dimostrando un notevole radicamento nel territorio: nei suoi atti interrogativi, l’argomento Messina ricorre 34 volte volte su 54 interrogazioni. E’ stato anche membro della commissione Antimafia.

Carmelo Lo Monte è deputato da dodici anni, con tre legislature passate alla Camera (ed un passato da deputato e assessore regionale), e ha cambiato un numero sterminato di partiti, da destra a sinistra e viceversa:  Democrazia Cristiana, PPI, Democrazia Europea, Udc, Mpa, Italia dei Valori, Centro Democratico, Partito Socialista Italiano, per poi finire con la Lega con Matteo Salvini. Al contrario dei colleghi D’Uva e Villarosa, nell’ultima legislatura ha prodotto pochino: zero disegni di legge, solo un’interrogazione a risposta orale e venti a risposta scritta, più sette emendamenti.

Chi si è già seduto a Montecitorio, e dopo un periodo di assenza sta per tornarci, è Nino Germanà, che è stato già parlamentare nazionale, dal 2008 al 2013, prima di tentare la carta da deputato regionale, riuscendoci. A novembre ha tentato la riconferma all’Ars ma la fortuna non gli ha arriso. Ieri è stato eletto nel listino bloccato del proporzionale: secondo nel listino, è diventato primo grazie all’elezione della capolista Stefania Prestigiacomo nel plurinominale di Siracusa-Ragusa.

Tra le nuove entrate, la senatrice Grazia D’Angelo è entrata dalla porta, sbaragliando la concorrenza nel collegio uninominale di Messina. Avvocato e attivista dei meet-up da tempo, Grazia D’Angelo si è presentata alle “parlamentarie” dei Cinque stelle arrivando decima con 91 voti.

Barbara Floridia è professoressa di lettere al liceo classico maurolico, e star di youtube per qualche mese, con un video visualizzato parecchie migliaia di volte contro “la buona scuola”. La sua esperienza politica diretta risale alla scorsa primavera, quando è stata candidata a sindaco di Venetico, perdendo.  Per Barbara Floridia è scattato il seggio col proporzionale, in virtù dello spettacolare risultato del Movimento 5 stelle: era infatti al quarto posto nel listino del plurinominale nel collegio di Messina (dove sono stati tutti eletti).

Approda alla camera anche Angela Raffa, candidata anche alle regionali di inizio novembre con 1581 voti, è messinese e laureata in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Messina con una tesi sul funzionamento dell’Antitrust. Possiede un’azienda che si occupa di noleggio di macchine di movimento terra e di ristrutturazione con materiali ecosostenibili. Angela raffa è stata eletta nel listino al proporzionale della camera del collegio di Messina, in cui era al secondo posto.

Antonella Papiro, nello stesso listino era quarta e quindi non eletta, ma beneficerà dello “slittamento” di D’Uva e Villarosa, anche loro nel listino ma eletti con l’uninominale. Quindi Montecitorio anche per  Antonella papiro, anch’essa già candidata all’Ars a novembre (2579 voti), e insegnante preso l’Accademia di Belle Arti “Leonardo Da Vinci” di Ficarra (e prima di Capo D’Orlando) dopo essersi laureata a Palermo.

Pietro Navarra, sconfitto all’uninominale, si è rifatto col proporzionale: nel listino era secondo dietro Maria Elena Boschi, l’unica eletta che però ha optato per un altro collegio, permettendo all’esponente del Pd di accedere alla Camera. Rettore dell’ateneo messinese e ordinario di Economia del settore pubblico con master, dottorati e ruoli da “visiting professor” tra Stati uniti e Gran Bretagna. La sua discesa in politica è avvenuta praticamente meno di un anno fa, quando i tesseramenti del Pd a Messina subirono un deciso spostamento ed una massiccia adesione da parte dell’universo accademico di piazza Pugliatti che come primo risultato ha avuto quello di far vincere all’ex direttore generale Franco De Domenico un seggio all’Ars.

Non è stata eletta a Messina, ma arriverà in parlamento anche Matilde Siracusano, eletta nel listino come capofila nel collegio proporzionale Bagheria, Monteale e Marsala. Per lei un’esperienza a miss Italia nel 2005, poi laurea in Giurisprudenza, master in Affari politici alla Luiss e tirocinio al gruppo Udc di Montecitorio,  prima da assistente parlamentare di Pierferdinando Casini e da ultimo per il deputato di Scelta civica Mariano Rabino, quindi il passaggio in Forza Italia e la candidatura “blindata”, in ben tre collegi.

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