Roccalumera è cittadina costiera della provincia di Messina affacciata sul Mar Ionio posta a sinistra della foce del fiume Pagliara. Presenta un Impianto urbano moderno sviluppatosi tra la S.S. 144 (ex via Consolare Valeria) e la spiaggia. Il toponimo è dovuto alla presenza di una cava di Allume dalla quale si estraeva sin dall’epoca romana questo ricercatissimo minerale che veniva commercializzato in tutto il Mediterraneo. L’Allume è un doppio solfato di alluminio e potassio dodecaido comunemente chiamato Sale di rocca o Allume di rocca. Una sale inodore un tempo molto usato per la sua capacità emostatica ed addensante. Allume è anche il nome di un piccolo borgo posto sulla sponda sinistra del torrente Allume. Tutta la contrada è detta contrata Alumera, poiché era nelle sue rocche che si estraeva il bianco minerale. Il borgo si inerpica su per il costone roccioso che le sta alle spalle e lì ancora si trovano tracce delle antiche cave di Allume, cave dalle quale la comunità traeva il suo sostegno economico. Questo piccolo nucleo urbano sembra essere l’origine del centro costiero di Roccalumera.  Giunta la modernità e venuta meno la domanda di Allume, gli abitanti da qui si trasferirono sulla costa costruendo un embrione di città che in origine si chiamò Marina di Lumera. Il toponimo, verosimilmente, si deve alla Rocca dell’Allume (RoccaeAlumeriae): il promontorio che sta alle spalle della moderna cittadina rivierasca.  Alcune fonti fanno risalire la denominazione della nuova città alla famiglia La Rocca che fu proprietaria  di molte terre di quella zona. Secondo questa tesi i marchesi La Rocca, feudatari di antica investitura, riunendo amministrativamente tutti i loro latifondi di Lumera anteposero nella nuova denominazione il loro nome. Questa ipotesi sembra più una coincidenza semantica che un eponimo.

(qui le altre puntate della rubrica)

(di Carmelo Celona)

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