MESSINA. Autovelox, eye scout, posti di blocco, ausiliari del traffico, pattuglie: non se ne vedranno molte in giro, e gli effetti sulla vivibilità non saranno rilevanti, ma di multe la Polizia municipale ne eleva un bel po’ ogni annoChe fine fanno i soldi degli automobilisti indisciplinati? Di certo non cambiano la vita degli “utenti deboli”: per interventi a favore della sicurezza stradale di ciclisti, pedoni, bambini, anziani e portatori di handicap, e per interventi a favore della  mobilità ciclistica, il Comune di Messina spende solo l’1,60% del totale dei proventi finanziari delle multe. Importo molto basso, ma deciso passo in avanti rispetto allo 0,10% dello scorso anno. Perchè? Cattiveria, scarsa attenzione, scelte? Non esattamente.

A stabilire come ripartire i soldi che arrivano dalle multe è il Codice della strada, in maniera “salomonica”: quelle accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato restano allo Stato, e così quelle elevate dagli altri enti. I soldi che arrivano dai verbali elevati dai vigili urbani vanno quindi nelle casse del comune di Messina per il 50%. Poi c’è l’altra metà, che resta proprio alla Municipale, ed è divisa in tre ripartizioni, sulla quale si effettuano le scelte.

Per il biennio 2022-2’24, il 12,5% del totale delle multe (più correttamente, il 25% della quota del 50%) sarà destinato per esempio a sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade comunali.

Un altro 12,5% andrà al “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”, tra acquisto e noleggio di automezzi ed attrezzature (una percentuale maggiore, 15% contro 10%, va all’acquisto, ribaltando la situazione rispetto agli anni scorsi, in cui era il noleggio ad avere la maggior parte delle risorse destinate al capitolo di spesa).

La terza ripartizione impiegherà il 50% della quota del 50% (quindi il 25% del totale dei proventi delle multe) ed è destinata alla grossa categoria del “miglioramento della sicurezza stradale“, divisa in parecchie sottocategorie. Come si migliora la sicurezza stradale? Non con la manutenzione delle strade comunali, per esempio, a cui va solo l’1% del totale degli introiti delle multe, mentre per la sistemazione dei manti stradali (che comprende installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere) c’è solo poco di più, l’1,40%. C’è però, compreso stranamente tra le azioni di miglioramento della sicurezza, un sostanzioso 15% che va invece per “assistenza e previdenza del personale della polizia municipale”, e un altro buon 5% per “misure di assistenza per il personale della Polizia Municipale”: tutto questo nel capitolo di spesa del miglioramento della sicurezza stradale, mentre per “interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti” c’è disponibile solo l’1% dei fondi, per la mobilità ciclistica lo 0,50%, per i corsi di educazione stradale l’1%. Pochissima attenzione anche verso i ciclisti: solo lo 0,50% va in interventi a favore della mobilità ciclistica. In totale, per le tre voci è destinato un non esattamente considerevole 1,60%.

Allo stesso modo, il 20% del totale dei proventi, sempre per il capitolo di spesa relativo alla sicurezza stradale, è impiegato per “progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e stradale da realizzarsi attraverso l’impiego degli ausiliari del traffico”, mentre per i servizi notturni “inerenti la guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti” c’è solo un 5%.

I soldi proventi derivati dagli autovelox, sia in strade comunali che (al 50% dell’incasso) in quelle extracomunali (quando la competenza sia del Comune o le infrazioni siano state rilevate da personale comunale), e persino nei casi in cui il rilevatore non sia la polizia municipale, saranno destinati per metà a manutenzione e e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali (segnaletiche, barriere e impianti), e per l’altra metà a potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni, comprese le spese per il personale. Per le strade extracomunali, non di competenza comunale, il 50% del ricavato dagli autovelox andrà agli enti proprietari: stessa percentuale agli organi di polizia non dipendenti dal Comune che rilevano infrazioni su territorio di competenza comunale.

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