MESSINA. Come cambia una città in vent’anni? Quanto cambia? Dipende: Messina è cambiata molto. Un piano regolatore oltremodo permissivo, opere pubbliche impattanti sul territorio e una catastrofe “naturale” hanno inevitabilmente modificato il territorio (qui l’esempio di Capo Peloro). E se da terra il cambiamento si nota in modo parziale, è dal cielo che si vede davvero come è mutato il suo aspetto.

A Giampilieri, il primo ottobre del 2009 una montagna è venuta giù, cancellando interi rioni e cambiando per sempre il volto del paese. Nelle foto del 2001, il borgo sembra immerso nel verde, adagiato sulla collina. In quella del 2010, la collina è sfregiata sia dai lavori di consolidamento, che soprattutto dal versante che ha cancellato le vie Puntale e Vallone: una ferita grigia che si estende fin dentro il cuore del borgo. Dal 2017, sul versante della collina sono ben visibili le opere di irregimentazione forzata delle acque, che non hanno eguali in nessun’altra parte del territorio, e le strutture di contenimento. Poi, salvo qualche albero in più o in meno, il paesaggio è rimasto uguale fino ad oggi.

 

GIAMPILIERI 2002:

 

GIAMPILIERI 2010:

 

GIAMPILIERI 2017:

 

GIAMPILIERI 2020:

 

GIAMPILIERI 2023:


Il porto di Tremestieri è tra le opere che più hanno modificato il territorio. Approvato e realizzato in fretta e furia nei primi anni del 2000, è stato inaugurato nel 2006, dimostrandosi subito non esattamente progettato bene: la serie delle fotografie satellitari mostra vari gradi di insabbiamento, che ne hanno funestato le sorti e a causa dei quali il molo è chiuso per troppi giorni ogni anno. Una conseguenza della sua realizzazione è stata l’erosione della spiaggia di Contesse fino al 2017: una decina di metri di costa divorata dal mare, con le abitazioni che ormai sono praticamente a pelo d’acqua. Negli ultimi anni, però, la spiaggia sembra essersi presa un po’ più di campo, al contrario di quanto accaduto alle spalle del porto. Che invece è sempre fermo al palo, nonostante da cinque anni si lavori per l’allargamento.

 

TREMESTIERI 2002

 

TREMESTIERI 2011

 

TREMESTIERI 2014

 

TREMESTIERI 2017

 

TREMESTIERI 2020

 

TREMESTIERI 2023


Sembra difficile da credere, ma Maregrosso è cambiato in meglio: è sempre una zona che pare bombardata, e addentrarcisi dentro richiede parecchio pelo sullo stomaco, ma rispetto a dieci o quindici anni fa le baracche sono diminuite. Grossa parte del merito ce l’ha l’amministrazione di Giuseppe Buzzanca, e la cancellazione del campo Rom ad opera dell’ex assessore ai Servizi sociali Dario Caroniti, mentre nel 2017 un piccolo parco, finanziato da privati, ha portato un tocco di verde nel grigio diffuso dell’area. Le macerie sono state rimosse e, anche se immagini non la danno a vedere perché Google Earth è aggiornato al 2022, un cospicuo contributo alla trasformazione del posto la dà sicuramente la nuova via Don Blasco. Per quanto riguarda il panorama edilizio, invece, cambia anche grazie alla costruzione del nuovo centro commerciale.

 

MAREGROSSO 2006

 

MAREGROSSO 2017

 

MAREGROSSO 2020

 

MAREGROSSO 2022


La storia degli svincoli di Giostra è quasi tragicomica: opera in lavorazione dal 1997, ultimata dopo oltre vent’anni ma mai pienamente operativa, ha visto avvicendarsi sindaci, ministri, amministratori delegati e una dozzina di imprese. La “timeline” fotografica è emblematica: quello che normalmente sarebbe dovuto essere lo stato di avanzamento dei lavori nell’arco di un anno, massimo due, a Messina sono diventati praticamente venti. Al paesaggio si sono aggiunti il supermercato Conad, il rifornimento ST (entrambi sotto i viadotti che si sarebbero dovuti connettere con l’Annunziata ma che restano ponti campati in aria) e il nuovo agriturismo che ha aperto di recente nella parte alta del viale Giostra. E il viadotto Ritiro (che in qualche foto c’è e in altre no…), i cui lavori di sostituzione, come sempre, si sono protratti sine die.

 

SVINCOLO DI GIOSTRA 2006

 

SVINCOLO DI GIOSTRA 2017

 

SVINCOLO DI GIOSTRA 2020

 

SVINCOLO DI GIOSTRA 2023


Per comprendere gli effetti nefasti del piano regolatore del 2002, che di fatto ha rappresentato la “deregulation” in tema di edilizia in città, basta guardare alla porzione di territorio tra la Litoranea e la Panoramica dello Stretto. Lì dove una volta era davvero “tutta campagna”, negli anni sono sorti come funghi complessi, palazzi, villette, senza un vero coordinamento e consegnando alle speculazioni edilizie la parte più pregiata di Messina. Almeno, anche nella riviera nord della città la spiaggia si sta riprendendo il suo spazio dal mare.

 

PARADISO 2001

 

PARADISO 2017

 

PARADISO 2020

 

PARADISO 2023

 

PACE 2001

 

PACE 2017

 

PACE 2020

 

PACE 2023

 

GANZIRRI 2011

 

GANZIRRI 2017

 

GANZIRRI 2020

 

GANZIRRI 2023

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