MESSINA. C’è una partecipata, sconosciuta ai più, che da ventisei anni grava (poco, ma grava) sui bilanci del comune di Messina, e che in questo arco di tempo rappresenta ancora una partita non si è riusciti a chiudere. E’ la “associazione ente teatro di Messina”, nata nel 1988 e messa in liquidazione nel 1996. E in quello stato di sospensione è ancora oggi, al punto che Palazzo Zanca ha emanato una determina di impegno somme per i compensi del liquidatore.

Cosa è la “associazione ente teatro di Messina”, entità dal nome abbastanza evocativo da ricordare qualcosa, ma troppo specifico per ricordare esattamente cosa? E’ una creazione del 1998, una “partecipata” ante-litteram (ancora non esistevano nel senso in cui si intendono adesso) senza scopo di lucro, che dal 15 ottobre 1988 al febbraio 1996 si è occupata di “produrre, coprodurre, organizzare e distribuire la rappresentazione di spettacoli lirici musicali, di prosa e di danza nell’ambito della città di Messina”: esattamente quello che dal 1995, per effetto della legge regionale 4/95 che lo creò, fa l’Ente Autonomo Regionale “Teatro di Messina”, che nei fatti dell’associazione ha preso il posto e la dotazione economica iniziale, quattro miliardi e mezzo delle vecchie lire, passate nella disponibilità dell’ente autonomo regionale quale “importo residuo del contributo regionale per l’esercizio 1993 corrisposto all’associazione Ente Teatro di Messina e non speso nell’esercizio di competenza”. Nell’atto notarile con cui è disposta la liquidazione si legge che l’associazione cessa di esistere perchè “lo scopo sociale è stato interamente assorbito dal nuovo Ente Regionale”.

Cosa è accaduto da allora? Niente, sostanzialmente. Il 12 febbraio del 1996, ventisei anni fa, il comune di Messina e la ex provincia regionale di Messina, in quanto soci dell’Associazione Ente Teatro in liquidazione al 33,3% ciascuno (il terzo era la Regione Siciliana), incaricavano, quali soggetti liquidatori i segretari generali dei rispettivi enti (da tempo non sono più loro i liquidatori). E’ proprio un segretario regionale, Filippo Ribaudo, che nel 2007, a undici anni dalla liquidazione, dà la prima cattiva notizia: il Comune deve versare, come propria quota di spettanza, un totale di 242mila euro (somma delle perdite accumulate dallʼassociazione negli anni 2001, 2002 e 2003 per una cifra complessiva di quasi 380mila euro). Due anni dopo, sono cinque consiglieri comunali a volerci vedere chiaro: Nello Pergolizzi (unico ancora in carica) Giuseppe MelazzoClaudio CanforaIvano Cantello e Nino Carreri in un’interrogazione chiedono di conoscere lo stato della liquidazione (e delle perdite). A tredici anni dall’interrogazione, l’associazione è inattiva, senza dipendenti, con un capitale sociali di 51.650 euro e dei bilanci, dal 2016 al 2021, solo quello del 2019 risulta pubblicato, degli altri non c’è traccia.

Nel frattempo la liquidazione continua, così come i costi (negli anni di commissari ne sono stati nominati di diversi dai segretari generali di Comune e Città Metropolitana): l’assemblea dei soci del novembre 1999 aveva stabilito che “la nomina dei liquidatori è a titolo gratuito per cui non viene prevista la corresponsione di compensi e/o indennità” e “di non costituire il Collegio Sindacale per la prosecuzione della liquidazione in quanto non più necessario”. Quattro mesi dopo, a marzo 2000, tutto viene rimangiato: la stessa assemblea stabilisce di “riconoscere ai liquidatori l’indennità mensile di 1.500.000 lire (lordi) cadauno”,  e di nominare un collegio sindacale (di tre membri) con  “compenso lordo mensile di un milione di lire cadauno fino al termine della liquidazione.

Che sembra non arrivare mai. Poco prima dello scadere dell’anno, infatti, una determina del Comune informa che è “in itinere la redazione di un avviso pubblico finalizzato alla nomina di un Liquidatore dell’Associazione Ente Teatro, unico per il Comune di Messina e la Città Metropolitana di Messina”. Per il suo compenso sono stati accantonati diecimila euro a carico dei due enti, cinquemila euro ciascuno. A quando risale la redazione dell’avviso in itinere? Al 28 dicembre 2021. Ventisei anni dalla messa in liquidazione. che oggi continua, non si sa per quanto. E soprattutto perchè.

 

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