MESSINA. La carcassa di uno squalo capopiatto è stato trovata ieri pomeriggio a Messina, a circa due metri dalla riva, nei pressi del Pilone. Il ritrovamento dell’animale è stato segnalato alla sala operativa della capitaneria di porto di Messina, che ha inviato due pattuglie dopo la segnalazione telefonica. Non è un ritrovamento inconsueto: lo Stretto è da sempre un punto di passaggio privilegiato di squali e cetacei, quello che i Cetologi definiscono un “whale gate”, cioè un passaggio obbligato e una naturale strettoia che delfini, balenottere e capodogli attraversano per raggiungere la zona delle Isole Eolie per riprodursi. Presenti nello Stretto anche diversi selacei, come la verdesca (Prionace glauca), il pesce vacca o squalo capopiatto (Hexanchus griseus), qualche raro esemplare di squalo bianco (Carcharodon carcharias) o l’aquila di mare (Myliobatis aquila). Numerosi, negli ultimi anni, gli “avvistamenti” di cetacei e grandi predatori, fra cui delfini, squali, balene e orche.

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