MESSINA. Il comune di Messina chiede all’Asp il riconoscimento di due milioni di euro per il servizio di gestione, ritiro e smaltimento dei rifiuti speciali dei pazienti affetti da covid svolto da MessinaServizi, con l’attivazione delle procedure per il recupero coattivo del credito? E l’Asp chiede al comune di Messina il pagamento di sei milioni e mezzo (oltre interessi e rivalutazione) per il mancato pagamento di 88 fatture, dal 2013 al 2020, relative ai servizi di ricovero in residenze sanitarie assistenziali e trasporto disabili.

E’ il conto, salatissimo, che l’azienda sanitaria ha presentato a fine marzo a Palazzo Zanca, con l’avvertimento che, se non fosse stato saldato entro venti giorni dal 22 marzo, l’Asp avrebbe fatto valere i suoi diritti in sede giudiziaria, con ulteriore aggravio dei costi a carico del Comune. Che ha risposto con un’indagine interna da parte della segretaria generale Rossana Carrubba, per valutare l’effettiva consistenza della cifra da pagare. O addirittura se si debba pagare o meno, dato che il dirigente ai servizi alla persona, l’onnipresente e onnifacente Salvatore De Fancesco, uno dei cinque dirigenti oggi in servizio al comune di Messina (quelli scampati alla “strage” portata avanbti dall’ex sindaco Cateno De Luca, che li ha ridotti da 12 a cinque), spiega che le fatture sono state contestate nel loro importo.

Secondo Rossana Carrubba, infatti, “l’entità considerevole dell’importo rappresentato e delle refluenze”, avrebbe potuto “pregiudicare in modo sostanziale” il pareggio del bilancio 2021-2023. Per questo la segretaria generale ha chiesto a De Francesco ed al ragioniere generale Antonino Cama di relazionare “in maniera puntuale e non generica l’esistenza dei presupposti di riconoscibilità dei debiti rappresentati”.

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