MESSINA. Dopo mesi di contestazione a Piazza Unione Europea per il cambiamento climatico e l’edilizia scolastica, la contestazione studentesca entra nel vivo: dopo le manifestazioni di martedì 14 dicembre, indette contemporaneamente negli istituti superiori La Farina, Maurolico e Archimede, le dimostrazioni e gli scioperi non sembrano terminare. Tra sit-in e tentate occupazioni, il movimento studentesco messinese sembrerebbe avviare una settimana “calda” di scioperi, iniziato con il La Farina occupato (ma subito disoccupato dalla Digos).

occupazione La Farina

Nel corso della mattinata di martedì, gli studenti del La Farina si sono riuniti in un’assemblea di istituto, nella quale hanno dichiarato lo stato di occupazione. Da come si legge dalla piattaforma di protesta del direttivo del liceo: «Il Liceo Classico Statale “Giuseppe La Farina”
si dichiara ufficialmente in stato di “Occupazione”, intendendo l’azione come il Coronamento di un itinerario composta da voci mai udite, domande di attenzione mai accolte e da una costante procrastinazione istituzionale, a causa della quale hanno sofferto innumerevoli volte gli stendenti in prima persona.»

Dal 19 novembre, infatti, gli studenti del liceo hanno scelto di indire un percorso di protesta distaccato da quello della comunità cittadina (qui il link). Mentre le varie scuole si univano alle proteste per le tematiche dell’edilizia scolastica e del cambiamento climatico, gli studenti del liceo classico sceglievano di indire un sit-in davanti alle scale della propria scuola, lamentando da tempo la difficoltà di interazione con la dirigenza che, secondo la piattaforma di protesta, avrebbe rifiutato la convocazione delle assemblee di comitato e d’Istituto richieste dai rappresentanti degli studenti. Protestano anche per le ricreazioni fatte in classe senza poter usufruire del cortile esterno, della mancata formazione del comitato per i viaggi d’istruzione, l’impossibilità degli studenti di poter accedere al servizio di ristoro richiedendo la riattivazione dei distributori alimentari e l’impossibilità di accedere alle aule studio della biblioteca.

Il direttivo della protesta aveva anche fornito un piano sanitario per la propria occupazione: «Ingressi e uscite separate con obbligo di registrazione – si legge dal documento di protesta – Misurazione della temperatura all’entrata e obbligo di compilazione dell’autocertificazione all’entrata; registrazione di entrata-uscita da aule e cortile; massimo 17 individui per aula durante i dibattiti; mascherina obbligatoria e distanziamento raccomandato di un metro e mezzo; esperti esterni accettati solo se muniti di Green Pass; ingresso consentito esclusivamente agli alunni dell’Istituto; sanificazione degli spazi a seguito di ogni utilizzo (dalle quattro alle sei volte al giorno).»

L’occupazione del liceo La Farina non è arrivata alla sera. Nel pomeriggio è intervenuta la DIGOS che ha disoccupato la scuola. Oggi, gli studenti hanno deciso di scioperare non entrando a scuola.

Sul viale Boccetta martedì 14 dicembre, invece, i ragazzi del Liceo “Archimede” hanno indetto una semplice manifestazione per la situazione del trasporto pubblico e della sicurezza nelle scuole. «Proprio perché questi problemi sono ancora sostanzialmente irrisolti (nonostante si sia manifestato il 19 novembre per l’edilizia con grande partecipazione degli studenti, e, con conseguenti incontri nel mese di dicembre col dirigente della città metropolitana) – si legge nel documento degli studenti dell’Archimede – si è ritenuto necessario, ancora una volta con il ruolo di protagonisti, scendere in campo per richiedere che determinati diritti e tutele siano garantite agli studenti e alle studentesse.» La settimana scorsa, gli studenti avevano denunciato le condizioni strutturali della propria scuola.

I liceali del classico “Maurolico” hanno optato per indire quattro giorni di mobilitazione: nella giornata di martedì, hanno organizzato un sit-in dinanzi al portone principale della scuola, da mercoledì 15 a venerdì 17 dicembre, invece, hanno convocato la protesta a Piazza Unione Europea dove terranno laboratori e conferenze studentesche: un’autogestione di piazza.

La piattaforma di protesta stilata dai liceali di corso Cavour dichiara: «Se fossimo persone abituate a coltivare solo il proprio “piccolo orticello”, non avremmo nulla da lamentarci se non per piccole problematiche di coperture di tegole che non riescono a reggere gli acquazzoni e che hanno causato lo spostamento di alcune classi dalla loro sede abituale; avremmo potuto star zitti e non partecipare alla protesta del mondo studentesco messinese che ha problemi ben più gravi e seri del nostri. Avremmo potuto scegliere di non prendere posizione, crogiolandoci nel nostro piccolo grande mondo e ovattati dal clamore delle migliaia di iniziative che hanno portato in alto la nostra scuola, ma essa stessa ci ha insegnato a non scendere a compromessi e a guardare oltre e a considerare la Scuola come bene comune primario in senso universale. Il Maurolico oggi vuole gridare al mondo che sarà parte attiva.»

In conclusione, gli studenti del liceo scientifico premono nel  «precisare che le nostre parole non vogliono essere armi da scagliare contro la Dirigenza che si è sempre mostrata disponibile e propositiva al fine di a portare a compimento le iniziative proposte da noi studenti. La nostra scuola presenta degli esterni e degli interni spettacolari, essi sono una chicca che abbellisce e rende invidiabile il centro della nostra città.»

 

 

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