MESSINA. Prima gli scheletri fatiscenti degli alberghi e dei lidi che per decenni hanno rappresentato il fiore all’occhiello del turismo in città, inaccessibili da tempo oppure devastati dai vandali e dal degrado, poi, qualche centinaio di metri più il là, il mare negato: un lunghissimo tratto di arenile “rubato” alla fruizione pubblica che negli anni è stato preso d’assalto da ville, case al mare ed ex rimesse per barche diventate poi abitazioni da villeggiatura. Chilometri e chilometri di spiaggia pubblica divenuti un lusso per pochi, o inaccessibili per chiunque.

È qui, nel vasto tratto di costa fra Mortelle e Tono, che è ambientato il nuovo appuntamento con #MaiPiùScempi, format “open source” ideato da Marco Bellantone e Gabriele Ferrante, che dopo aver denunciato lo stato in cui versano alcuni dei beni più rappresentativi della città, dall’ex Sanderson all’ex Regina Margherita, hanno deciso di immortalare il “waterfront fantasma” che costeggia il mar Tirreno, laddove l’ex assessore Gianfranco Scoglio aveva proposto oltre dieci anni fa di realizzare una lunga “promenade”.

 

«Siamo felici dei riscontri ottenuti con questo progetto: parecchie questioni da noi sollevate sono ora sul tavolo delle istituzioni e varie associazioni hanno mosso i primi passi per rivendicare gli spazi pubblici che abbiamo messo sotto la lente. La nostra è una battaglia cortese e rispettosa dei ruoli di ognuno: l’obiettivo è solo ed esclusivamente quello di poter contribuire a salvare e valorizzare le tante bellezze del territorio che abbiamo sotto gli occhi e di cui spesso non ci rendiamo neanche conto», racconta Bellantone nel filmato, in una spiaggia disseminata di rifiuti, soffermandosi sulla storia “agricola” dell’area (estesa per circa 300 ettari), sulle sue immense potenzialità, dal punto di vista imprenditoriale, naturale e turistico, e sui progetti mai realizzati, a partire dalla famosa “promenade Mortelle Tono” di Oriol Bohigas.

 

 

«Io non so se sia il progetto adatto per quest’area. Non ho le competenze per discuterne e di certo ci sono persone più titolate per farlo. Quel che so per certo è che se ne è discusso tanto e come al solito non si è fatto nulla», commenta il presidente dell’associazione “Piazza Cairoli”, che lancia il suo invito alle forze produttive della città per salvare questo tratto di costa dall’eterno limbo in cui si trova: «Gli imprenditori si facciano avanti e le istituzioni facciano loro da partner. Nessun progetto deve essere cancellato, ma migliorato».

 

 

Di cosa si parla? Si tratta di un vecchio progetto che aveva fatto parecchio discutere in città a marzo del 2008, quando a Palazzo Zanca venne presentato il piano particolareggiato della Tono-Mortelle realizzato dalla società “Mbm Arquitectes” di Oriol Bohigas, celebre architetto spagnolo che avrebbe dovuto ridisegnare l’affaccio a mare sul Tirreno, un vecchio “pallino” dell’ex city manager e assessore ai Lavori pubblici della Giunta Buzzanca Gianfranco Scoglio e che era parte integrante del Piano strategico “Messina 2020″. Il restyling originale del waterfront prevedeva un intervento su 5 km di costa e complessivi 170 ettari, con una statale 113 sdoppiata, una lunga promenade, degli orti pubblici, un parco delle dune, un’area residenziale e ben sei “lidi” dalle diverse anime, fra i quali uno destinato ad ospitare attività didattiche e residenze attrezzate per gli studenti, sulle orme dei campus americani. Il tutto, almeno sulla carta, con grande attenzione alla sostenibilità ambientale e al recupero della tradizione locale.

In naftalina ormai da tanti anni, il progetto potrebbe adesso tornare in auge, mentre ancora si attende che venga portata a termine la riqualificazione delle storiche strutture ricettive di Mortelle (una delle quali venduta all’asta da tre anni e mezzo senza che sia successo più nulla) dal lido Aragosta all’ex Giardino delle palme: luoghi ormai ridotti a scheletri fatiscenti che negli anni ’50 testimoniavano la volontà di investire nel turismo balneare con la creazione di “una città per la spiaggia” citata dai giornali e dalle riviste di mezza Europa.

 

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