Il piano terra

Entrando dall’ingresso di corso Cavour, Palazzo Zanca regala un pezzo della Messina di una volta, accogliendo il visitatore con le bacheche dentro le quali venivano affisse le pubblicazioni di matrimonio, le gare che il Comune bandiva, i documenti da esporre all’albo pretorio.  Ovviamente, il contrappasso si presenta subito sotto forma dei tornelli, oggi non più in funzione, fatti piazzare dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, e dai vetri che avrebbero dovuto impedire l’accesso agli estranei. Il contrasto non potrebbe essere più stridente, e non solo per i materiali (e le epoche) differenti.

Per il resto, a parte le entrate dai quattro angoli di Palazzo Zanca, il piano terra è uguale al suo omologo superiore, una lunga teoria di uffici intervallati da armadi e scaffali. Inferiori di numero, forse, pieni allo stesso modo.

È nell’interregno tra i due piani, nelle scalinate, che Palazzo Zanca mostra il suo lato peggiore: dalle inferriate fanno capolino vetri lavati l’ultima volta che ancora c’erano le lire e si telefonava coi gettoni, e le ragnatele ormai sono fuse con la polvere. Non è una zona memorabile di Palazzo Zanca. Chi ci passa lo fa frettolosamente, probabilmente con documenti sotto braccio da portare da una scrivania all’altra, da una stanza all’altra, da un piano all’altro. È il destino dei luoghi di transito. Messina dovrebbe saperne qualcosa.

Vere e proprie zone di nessuno, alle scale interne sono delegati compiti di… fatica: macchinette del caffè, contenitori per la differenziata, cimiteri di toner e risme di carta, addirittura un verricello. È uno sporco mestiere, e qualcuno deve pur farlo. A Palazzo Zanca lo fanno le scale interne.

Il peggio, però, deve arrivare: percorrendole in discesa, le scale, ad un certo punto si ha l’impressione di addentrarsi nell’Ade. E non è un’impressione così lontana dalla realtà. Perché gli inferi di Palazzo Zanca, i sotterranei, sanno essere davvero sinistri.

 

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Antonino Principato
Antonino Principato
6 Gennaio 2019 1:13

Splendido articolo. Complimenti!