La più abbiente è Rita La Paglia, la meno ricca Ivana Risitano. Un testa-coda tutto al femminile, quello della classifica dei redditi dei consiglieri comunali messinesi, con un bel po’ di curiosità. Le dichiarazioni del 2015, che si riferiscono quindi ai guadagni del 2014 (il primo anno solare “pieno” del consesso) fanno per esempio emergere una disparità, tra i primi e gli ultimi in classifica, di dieci ordini di grandezza. In confronto ai 16.475 di Ivana Risitano (che nella vita fa l’insegnante ed in aula è consigliera di Cambiamo Messina dal Basso), Rita la Paglia, pediatra ed esponente in consiglio dei Dr, guadagna quasi dieci volte di più: centotrentamila euro e qualche spicciolo, che ne fanno il “paperone” di Palazzo Zanca.

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I SIGNORI CENTOMILA. Non è la sola, Rita La Paglia, a sfondare il tetto dei centomila euro. A tallonarla da vicino, infatti, ci sono Santi Sorrenti (DR, quasi centodiecimila euro), Paolo David (Forza Italia, oggi dimessosi in seguito ai domiciliari dell’operazione “Matassa”, ma che nel 2014 ha guadagnato 108.835), Andrea Consolo (Centristi per la Sicilia, che per un soffio non ha agguantato il podio, con 108.505 euro) e Pippo Trischitta (Forza Italia), che chiude il novero dei più ricchi con 104.632 euro. Tra gli “over centomila” ed il resto dei consiglieri, poi, il divario è piuttosto netto. Il sesto in graduatoria, e primo dei “mortali”, è Carlo Abbate, dirigente del genio Civile di Messina e consigliere del gruppo misto, che si ferma poco oltre quota settantamila euro.

L’analisi dei profili professionali dei più ricchi conferma che quella medica è una professione estremamente renumerativa. Detto di Rita La Paglia, hanno frequentato la facoltà di Medicina anche Santi Sorrenti e Andrea Consolo, dirigente medico di cardiologia al Papardo il primo, primario dell’ospedale di Patti nella stessa specializzazione il secondo. E gli altri? Paolo David è direttore di banca e Pippo Trischitta è il primo di una serie di avvocati (praticanti e non) che siedono tra i banchi del consiglio.

I POLITICI NON SE LA PASSANO BENE. Chi ha scelto invece di fare della politica un’occupazione a tempo pieno sembra debba accontentarsi delle briciole, come illustra il grafico in basso, che indica la percentuale di introiti proveniente dall’attività politica rispetto al totale dei guadagni. In fondo alla classifica, infatti, c’è chi nella dichiarazione dei redditi ha inserito solo i proventi dai gettoni di presenza e pochissimo altro. Ivana Risitano, per esempio, ma anche Carmelina David (Gruppo Misto), che nel 2014 ha sommato presenze in aula e commissione per un totale di 21.405 euro, che rappresentano tutti i suoi guadagni. Stesso discorso per Daniela Faranda (NCD 25.604 euro), Maria Perrone (Centristi per la Sicilia, 25.779 euro) e Piero Adamo (SiAmo Messina), che è avvocato ma nella dichiarazione dei redditi denuncia solo i 22.527 da consigliere. Lucy Fenech (Cambiamo Messina dal basso), su un totale di 26.175 euro di redditi, ne guadagna 25.435 per l’attività politica, mentre Pierluigi Parisi (Forza Italia), libero professionista e imprenditore, arrotonda i suoi 27.478 di reddito coi 20.285 da consigliere. Spicca Emilia Barrile (Forza Italia), che sfiora quota cinquantamila euro di reddito derivante dall’attività politica: è il suo “stipendio” da presidente del consiglio comunale.

Nei grafici in basso, la proporzione fra redditi professionali e introiti da gettoni di presenza (1), e la graduatoria dei guadagni derivanti dall’attività politica sul totale dei redditi (2).

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GLI SMEMORATI. Depositare presso la segreteria generale le dichiarazioni dei redditi, per i consiglieri comunali, è un obbligo di legge, normato dall’articolo 14 del decreto legislativo 33 del 2013, così come pubblicarle lo è per il Comune. Nonostante questo, alcune delle dichiarazioni non compaiono. Di Pietro Iannello (PD), per esempio, o di Pio Amadeo (Sicilia Democratica), o ancora di Fabrizio Sottile (Siamo Messina), nella sezione Amministrazione trasparente del sito del Comune, le ultime dichiarazioni dei redditi caricate sono quelle del 2013. Iannello, tra l’altro, avrebbe potuto aspirare ad un’ottima posizione, dato che nel 2013 (l’ultima – e unica – pubblicata nella sezione amministrazione trasparente del sito del comune di Messina) i suoi guadagni arrivavano a 126mila euro e rotti; un gruzzoletto che gli avrebbe permesso di piazzarsi secondo in classifica assoluta ed insidiare da molto vicino Rita La Paglia. Particolare il caso di Nino Carreri, capogruppo dei Dr in consiglio. Per lui, negli oltre 33mila euro di redditi dichiarati per il 2014, non sono compresi quelli guadagnati da consigliere comunale, che non compaiono nella certificazione unica 2015 depositata presso la segreteria generale.

 

 

 

 

 

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nelson
16 Gennaio 2017 8:41

ciao alessio,
gran lavoro!

ho due domande:
1) alleghi all’articolo un file excel così chiunque si può scaricare i dati?
2) avete fatto dei grafici molto belli, perché non usare quelli come ‘immagine in evidenza’ dell’articolo, invece di usare la classica immagine del consiglio comunale?

grazie e complimenti per il lavorone!