MESSINA. In occasione della giornata mondiale contro l’omo-bi-transfobia, un’organizzazione indipendente di ragazzi coinvolge modelli, ballerini e attori in uno shooting fotografico che prende il nome di “Peacemakers”, costruttori di pace.

Il servizio nasce e prende la forma di una denuncia visivamente d’impatto, attingendo a piene mani direttamente dai recenti fatti di cronaca che hanno visto protagonista la Cecenia con la complicità del governo russo.

Promoter dell’evento è la pagina Bonnie Blue, pseudonimo di Diletta Di Bartolo, la quale in qualità di dream-maker ha sviluppato il desiderio di Maria Francesca Aricò di portare sul piano della realtà un sogno onirico, rendendo la stessa sognatrice una delle protagoniste dello shooting. Inoltre, per conferire un ulteriore elemento di veridicità al progetto “Peacemakers”, tra le modelle è stata scelta una ragazza canadese nipote di un uomo che fu recluso in Olanda negli anni 80 per reato di omosessualità.

E’ composto da due anime distinte: gli scatti del fotografo Stefano Marino, che rappresentano un reportage surreale sulle persecuzioni consumate all’interno di un immaginario campo di concentramento, in cui la bandiera arcobaleno, nella sua doppia valenza di simbolo della pace e dei diritti LGBTQI, contrasta le uniformi militari; E le fotografie di Ivan Villanti, volte invece a rappresentare la dimensione piú intima ed esistenziale dei prigionieri.

La campagna nella sua unicità, attraverso le immagini apre un’ampia finestra sulla sfera emozionale umana, con il fine di rappresentare una bellezza dal sapore tragico, fuori dagli schemi e in controtendenza con ogni stereotipo, per sensibilizzare una collettività social dall’indignazione tanto facile quanto volatile e poco efficace.

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