NICOSIA. La Guardia di finanza di Nicosia, in provincia di Enna, ha eseguito una serie di perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’indagine sul focolaio di contagi registrato il mese scorso a Capizzi (Messina). Al centro dell’inchiesta, riporta Ansa Sicilia, è una festa di compleanno svoltasi a ridosso delle festività natalizie in un locale di Nicosia, alla quale ha preso parte un cospicuo numero di invitati, in prevalenza giovani, tutti provenienti dal paese del Messinese.

L’obiettivo degli inquirenti – scrive l’agenzia di informazione – è quello di accertare se il boom di contagi registrato a Capizzi, poi divenuto ‘zona rossa’, e nei comuni limitrofi sia stato effettivamente causato da comportamenti illeciti che hanno determinato un’esponenziale ed improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona. Allo stato il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa.

Le perquisizioni domiciliari, così come tutti gli accertamenti in corso sono avvenute con il supporto di personale specializzato dell’Asp di Enna che, al fine di garantire le condizioni di sicurezza, ha assistito i militari e ha curato l’iter di sanificazione di tutto il materiale sottoposto a sequestro, tra cui diversi smartphone e apparati informatici, in modo da consentirne il successivo esame in piena sicurezza. (ANSA).

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