MESSINA. “Esattamente un anno fa si teneva in prefettura un tavolo interlocutorio tra Prefettura, Comune, Curia e Soprintendenza di Messina. L’incontro era stato convocato su spinta del nostro Coordinamento e il Comune di Messina promise in tale sede che avrebbe provveduto ad accertare la propria competenza ad intervenire sul corpo addossato del monastero, primo importantissimo passo per evitare che la più antica chiesa di epoca normanna in stile arabo-bizantino in Sicilia crolli. Ad oggi non abbiamo ancora notizie, l’area versa in uno stato di abbandono, il rischio di crollo rimane e il nostro Coordinamento è la sola realtà sul territorio che monitora costantemente la situazione, contribuendo a tenere alti i riflettori dell’opinione pubblica”.

A ricordare, con un post Facebook, è il Coordinamento associativo per la tutela della chiesa normanna di Mili, da anni impegnata nel chiedere un restauro dell’opera e la sua conseguente valorizzazione.

“Solo pochi giorni fa abbiamo inviato al Ministero dell’Interno – Dipartimento Fondo Edifici di Culto (proprietario della Chiesa) una relazione su quanto accaduto in questo ultimo anno, sollecitando l’Ente a provvedere ad intervenire anche stimolando il Comune ad intervenire nelle aree di propria competenza – prosegue l’associazione – Come più volte ribadito dal professore Fabio Todesco dell’Università degli Studi di Messina, basterebbero degli interventi dal costo minimo per salvare il monumento e renderlo nuovamente fruibile al pubblico. L’alternativa è vedere sparire sotto i nostri occhi l’ennesimo monumento”.

“Sicuramente i problemi della nostra città, soprattutto in questa fase, sono molti e la pandemia ha contribuito ad aggravare una situazione socio-economica già precaria, tuttavia riteniamo fondamentale che si ricominci a progettare il futuro rilancio della nostra città, anche partendo dai suoi villaggi collinari e dalla fruizione del loro patrimonio storico-artistico – si legge a conclusione del post – In questo senso, il recupero della chiesa normanna di Mili dovrebbe rappresentare una delle priorità. Attendiamo risposte”.

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