MESSINA. Quasi un milione e mezzo. È la somma che ogni anno il Comune di Messina paga a due dozzine tra enti e privati, per affitti. Trentaquattro canoni di locazione per locali che Palazzo Zanca usa per scuole, uffici, centri sociali e persino per la sede di uno dei sei quartieri.

La situazione, rispetto a qualche anno fa, è migliorata di molto, quando il totale dei “fitti passivi” superava l’incredibile cifra di quattro milioni e mezzo: solo per la sede dell’Urbanistica di via Industriale, oggi spostata all’ex convitto Dante Alighieri, il Comune pagava 210mila euro all’anno.

Il più alto degli affitti, nel 2017, il comune di Messina lo verserà all’Inps, 167mila euro per i locali destinati all’istituto comprensivo Giovanni XXIII di via Orso Corbino. Il contratto sarebbe scaduto alla fine del 2016, ma è comunque presente tra gli affitti da pagare durante quest’anno. Sempre per il Giovanni XXIII, e sempre all’Inps, Palazzo Zanca pagherà altri 153mila euro di contratto in scadenza a fine 2007. E altri centomila euro, più qualche spicciolo, andrà per l’affitto dei locali di via principe Umberto, all’istituto Cristo Re.

Complessivamente, all’istituto Antoniano, per la scuola elementare di via santa Cecilia, e per il suo ampliamento, andranno un totale di oltre 120mila euro per due differenti contratti di locazione. E sempre un istituto religioso, stavolta l’Annibale Maria di Francia, riceverà 86.500 euro per la sezione staccata della scuola Crispi di viale Principe Umberto, bissando con i quasi 64mila euro della media Paino, e gli altrettanti della elementare, stessa strada e stesso plesso: in tutto fanno 215mila euro. Altra scuola, la Leopardi, risulta in fase di acquisizione. Nondimeno, nell’arco del 2017, si pagheranno 75mila euro. Anche le Suore Cappuccine del Sacro Cuore dicono la loro: per la scuola elementare di Pistunina, e un “locale denominato salone da adibire ad attività ludiche”, nel 2017 verranno pagati loro più o meno 40mila euro.

Sono solo gli istituti religiosi a farsi pagare salato? No, c’è pure la Regione Sicilia, che per gli uffici di collocamento di Messina Centro di via Dogali riceve un rimborso bello sostanzioso: 63mila euro. Anche l’Ausl 5 non rinuncia agli affari col Comune: per un terreno che ospitava l’ex Mandalari, a viale Giostra, si fa pagare oltre 63mila euro.

Poi c’è l’Iacp, che non è particolarmente esoso, ma affitta al Comune ben otto locali, tra centri d’aggregazione giovanile a Contesse, centri sociali a Mangialupi e Villaggio Aldisio, il centro servizi di san Licandro del V quartiere, e la scuola materna Gazzi-Fucile, che era un ex centro sociale: in tutto fanno oltre cinquantamila euro.

Tra i privati, quello a cui il Comune paga l’affitto più alto è Miscela D’Oro, che per la scuola materna Mazzini di via Trento incassa oltre 43mila euro all’anno. Marilisa e Michele Puglisi invece affittano i terreni dell’autoparco di Messinambiente di via Salandra per poco più di trentamila euro. Quasi quanto Maria D’Arrigo incassa per le stanze che ospitano il Primo quartiere, 33mila euro.

 

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