La terza serata del Festival di Sanremo 2024 si apre con Amedeus, vestito da Ferrero Rocher, che bacchetta la stampa: si è parlato troppo del Ballo del qua qua e pochissimo di chi ha portato le sue fragilità in mondovisione dandoci una grande lezione di vita. Il conduttore, per la quinta volta alla guida della kermesse, stasera sembra avere più valia di ieri, anche se non ci vuole molto a capire che ormai ha esaurito fantasia ed assi nella manica. Basti pensare agli ospiti: sembra una rimpatriata delle edizioni passate. Ma la differenza stasera la fa indubbiamente la sua co-conduttrice, una splendida e raggiante Teresa Mannino. Non c’ è niente di più bello di una donna intelligente, autoironica e che faccia saper ridere di gusto. Se non ci si addormenta è grazie a lei, se si alza l’asticella dei contenuti è grazie a lei. Combina una Vucciria sin dal primo momento e già per questo la si adora. La sua è una comicità genuina e di spessore. Ma soprattutto è una di quelle che è capace di affrontare temi seri e dolorosi, come quelli che affliggono attualmente la nostra società, dal patriarcato, alla guerra, alla violenza, senza cambiare impostazione della voce e senza mettere su una faccia da funerale. Il suo monologo è stato veramente piacevole e significativo. E sulla stessa scia arriva un Edoardo Leo più in forma che mai. Per il resto i 15 cantanti in gara, presentati dai 15 che si sono esibiti nella seconda serata, ci ricordano ancora una volta come in questa edizione si punti più alle hit che alle canzoni. Ed infatti, escluse le poche che si distinguono, sono praticamente tutte uguali. A sfilare sul palco, se spulciate tra un’esibizione e l’altra, anche gli abiti di due giovani stilisti messinesi: Fausto Puglisi (Cavalli) veste Alessandra Amoroso e Marco De Vincenzo (Etro) veste Angelina Mango. Eros Ramazzotti per l’omaggio del quarantesimo di “Terra Promessa”, Paola e Chiara con Furore riaprono il varco, e Russell Crowe, oltre a cantare, fa la cosa più scontata che gli si potesse chiedere di fare. Infine, neanche a dirlo, tornano sul palco dell’Ariston Gianni Morandi e Sabrina Ferilli. Mentre Fiorello resta un po’ più in disparte. Che poi mi chiedo come mai la scelta di questi ospiti triti e ritriti, dato che là fuori il panorama artistico è pieno di tanta roba interessante. Impossibile non accorgersi che ogni tanto tra gli artisti in gara e non si spacciano matite di tutte le dimensioni e colori: la matita copiativa è lo strumento utilizzato da sempre per esprimere il diritto al voto ed in vista delle europee è arrivata anche dalle istituzioni europee la partecipazione ufficiale al Fantasanremo. Se per tutelare e ribadire il diritto al voto abbiamo bisogno del Fantasanremo, direi che siamo messi proprio male.Insomma, stasera è andata un po’ meglio di ieri, ma non entusiasma e non convince. Ed ovviamente finisce tardissimo. Ma ecco le pagelle dei 15 artisti che si sono esibiti nella terza serata di questo Sanremo ventiventiquattro.

Il Tre “Fragili” – Annunciato da una Loredana Bertè presentatrice perfetta, canta come fare i conti con i propri demoni sia espressione di coraggio, dato che per vivere bene serve spogliarsi da tutte le maschere. Ed è forse per questo che arriva sul palco mezzo nudo. Aspettavo di risentirlo per rispolverare il mio 8 in latino con l’espressione nomen omen, ed invece mi sono ricreduta. Vedi cosa fa esibirsi per ultimo? Certo non è il mio genere, ed è un pop banalotto, intervallato ma un mezzo rap, ma quel fatto di non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo credo lo possiamo capire un po’ tutti. Bussola. 5.5

Maninni “Spettacolare” – I due bro, compagni di quella sfiga che li ha costretti a rinunciare al Sanremo 2023, si ritrovano: Alfa presenta Maninni, che arriva sul palco vestito mezzo da ballerino di flamenco e mezzo da cigno nero, ed è subito merenda al grest. Il brano è un invito a vivere la vita catturando l’essenza dei momenti migliori così da illuminare quelli più difficili, e tutto questo è meglio se lo si fa in due perché “stringerti forte è spettacolare”. Esibizione pulita, voce pulita, e pezzo più che orecchiabile, ovviamente destinato ad una fascia d’ età ristretta. Quella che crede ancora nel vero amore. Caro diario. 7

Bnkr44 “Governo Punk” – Invasione di palco per i Bnkr44 che si presentano in pieno mood e look cowboy, presentati da un Fred De Palma che per un secondo ho pensato iniziasse a canticchiare “quant’è bello passeggiar con Mery”. Il pezzo è super indie, e loro sono una boyband super presa bene, sembra un po’ di rivedere la frizzantezza dei regaz de Lo Stato Sociale sul palco dell’Ariston qualche anno fa. Il brano è un ritratto generazionale che parla di esagerazioni e rivoluzione, soprattutto per chi viene dalla provincia. E che gli vuoi dire? Fila tutto. Ganzi. 7

Santi Francesi “L’ amore in bocca” – Li presenta Clara, ma manco ce ne accorgiamo perché arrivano loro: bellissimi e super sexy, usciti direttamente da Lady Oscar versione anni 2000. Un libretto d’ istruzioni sul come assaporare l’amore in pieno, e ci viene da pensare quanto sia fortunata Matilda De Angelis che sta con uno dei due. Esattamente con Alessandro De Santis, il cantante per capirci. Il pezzo è più che piacevole, è una ballad che ti entra in testa e si canta da sola. Principe azzurro punk. 7.5

Mr Rain “Due altalene” – Per un momento è subito Sanremo 2023, ma poi ti accorgi di aver scambiato il trio de Il Volo, che è lì per presentarlo, con i bimbi di Mr Rain. Canta il dolore peggiore che possa esistere al mondo, quello di un genitore che perde il proprio figlio. Ma nonostante la profondità dell’anima del brano, e nonostante lui non la canti per nulla male, risuona un po’ troppo già sentito e sempliciotto. Forse è anche un po’ colpa di quelle altalene sul palco. Sensibile. 5.5

Rose Villain “Click Boom” – La cantautrice e rapper milanese viene presentata da Gazzelle, con cui improvvisa un siparietto finale (penoso) con le matitine. Certo che se per ribadirel’importanza del diritto al voto abbiamo bisogno del Fantasanremo stiamo proprio messi male. Il pezzo è un elogio all’ emancipazione, molto bella lei stasera eh, però non basta per rendere invitante il suo disordine, anzi il passaggio dalla strofa al ritornello disorienta, ti viene istintivo pensare “che è sta cafonata?”.  Manco a dirlo spopolerà tra i selfie e reel di TikTok. Panterona. 5

Alessandra Amoroso “Fino a qui” – Dargen D’Amico presenta, Alessandra Amoroso e forse prendendo sul serio il fatto che oggi sia giovedì grasso si presenta vestito da copertina de “La Manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio. Ma io lo so che dietro quello quel completo c’ è una frecciatina molto più significativa: occhiali con i colori dell’Ucraina, bracciale con i colori della Palestina e “parole parole parole”. Lei, anche stasera con un gran bell’ abito, canta la consapevolezza che si raggiunge quando di strada se n’ è fatta già abbastanza, ma ad ogni caduta ci si può rialzare senza perdere mai la speranza. Ecco fin quando lei sfornerà sti pezzi sarà vana qualsiasi speranza di liberarsi dal male che Maria De Filippi ha fatto alla televisione italiana, che tra l’altro muove quel pubblico che fa così male al televoto. C’è posta per te. 5.5

Ricchi e Poveri “Ma non tutta la vita” – Li presenta quella dea di BigMama, e loro si presentano vestiti da fenicotteri spennacchiati.Una canzone che ci esorta a non rimandare, a vivere ogni momento, perché ad una certa ti giri un momento e la notte è già finita. Ecco, a volte, però, è bello riconoscere i propri limiti e mettere un punto. Anche solo per non diventare una macchietta e sputtanare anni di onorata carriera. Come se già le feste di paese non bastassero. Quel “che confusione” iniziale inganna eh. Scarpe al chiodo. 4

Angelina Mango “La noia” – Presentata da Irama, che mi fa iniziare a pensare che a Sanremo non sia di moda l’asciugacapelli.  Accettare gli alti e bassi della vita senza perdere la curiosità, e per combattere la noia del nostro tempo, quella peperina di Angelina si spara una gran cumbia. Il pezzo è forte e ben strutturato, dietro ci stanno anche Madame e Durdast, e lei è giovane, bravissima, incalzante e con una gran voce. Si muove sul palco come se ci stesse da sempre. La canti subito, e subito ti senti più legger*. Finalmente un look carino, che non guasta. Spicy&Spice. 8

Diodato “Ti muovi” – Presentato dai The Kolors, arrivati direttamente da Little Italy, canta del ritrovare cose che abbiamo perso per strada, e dell’invito a riconnetterci con la nostra intimità. Ma canta seduto e fa perdere 5 punti al Fantasanremo. È una canzone d’ autore, composta e cantata come si deve. Come solo un professionista sa fare. E Diodato è un gran professionista. Così la sensibilità del cantautore romano viene messa a nudo ancora una volta, con un’eleganza vellutata ed avvolgente. Però gioia, io non credo che tornerà mai con Levante, deve andare avanti. Romanticone. 8-

Ghali “Casa mia” – Presentato da un Mahmood con un look che ancora non ho capito, Ghali indossa una giacca e dei guanti cheMicheal Jackson  gli invidierebbe tantissimo. E sembra proprio un omaggio a Michael Jackson, con tanto di passetto. Molto più sciolto, meno emozionato, tiene alla grande la scena sul palco. È un pezzo sulle origini del rapper milanese, che contrappone la freschezza della natura, una natura ideale e in qualche modo riparatrice, alla contaminazione umana martoriata da un’intossicazione guerrafondaia e digitale. E direi che anche lui non sarebbe male all’ Eurovision. Impegnato ma col sorriso. 8

Negramaro “Ricominciamo tutto” – Tocca ad Emma, vestita da gelatina alla fragola, presentare i conterranei salentini Negramaro. Ha tutti gli ingredienti di una canzone dei Negramaro, però smorzati. E loro sono sempre bravi, però moscetti. Giuliano canta un rapporto in crisi ma pronto a ad andare avanti: nella vita è importante riuscire a mettere da parte l’orgoglio e ripartire in ogni senso ed in ogni campo. E quel countdown, che serve a salire, lo trovo fuori luogo e super cringe. Però se l’avessi sentita al liceo quel “eravamo una canzone di Battisti” l’avrei scritto in ogni angolo del mio banco. 6.5

Fiorella Mannoia “Mariposa” – Annunciata da Annalisa, che come presentatrice è un po’ una pezza pippa, Fiorella Mannoia scende le scale in abito da sera ed una classe che non ha eguali. La canzone è il manifesto di una donna per le donne, è una farfalla in volo simbolo di bellezza e libertà. Basta guardarla ed ascoltarla per capire come questo pezzo le venga da dentro, e quanto la sente mentre la canta. Se la balla e si diverte. Libera. 8

Sangiovanni “Finiscimi” – Nek e Renga, boomerissimi, presentano un Sangiovanni dal look urban total black. L’ amore iniziato sui banchi di Amici è finito e Sangio lo canta, forse per riconquistarlo, forse per dimenticarlo, forse per accettarlo, forse per stare in pace con se stesso. Si vede che soffre, però una cintura se la poteva mettere. Cuore infranto. 6

La Sad “Autodistruttivo” – Un sobrissimo Geolier, in giacca da camera, presenta i La sad. Una canzone giusta per dare voce a chi una voce non ce l’ha e si è sempre sentito all’ ultimo posto. Giustissima. E vabbè come sono vestiti manco ve lo vengo a dire, però li trovo troppo toghi per come affrontano la situazione. Fanno un casino, e mettono allegria. Ma attenzione, non sono per nulla superficiali. Rubano anche una borsetta facendo schizzare i punti del Fantasanremo. “Ricordatevi che i rapporti si possonorecuperare” è il loro saluto che risuona come il più confortevole degli abbracci. Manga. 7+

 

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