Se prima era semplicemente una tradizione, adesso tra Fantasanremo e meme, il Festival di Sanremo è uno dei momenti più attesi dell’anno. Divano, chat di gruppo alla mano, gruppi d’ ascolto in salotto, opinionisti in cucina e inizia lo spettacolo.

E così tra un Amadeus vestito in stile pignolata, e un Sanremo che ha aperto il concerto di Marco Mengoni, è iniziata, ieri sera, martedì 6 febbraio 2024, la 74° edizione del Festival della Canzone Italiana. Ottimo rimedio per chi soffre d’insonnia tra l’altro. L’andazzo già si era intuito: non ci sono pezzoni in gara quest’anno, e Amadeus sembra sin dall’ inizio un po’ stanco. In compenso il suo coco, tenerissimo, non si ferma un attimo, improvvisando la qualunque, per poi, avvolto nella nassa, fare quello che indubbiamente gli riesce meglio: cantare. Grande protagonista, ovviamente, la musica, più che altro sottoforma di hit estive, qualche chicca e pezzi ordinari. Fiori bellissimi, pochi ospiti, il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, che come sempre la tocca pianissimo, Lazza che sa che con la tuta nera non si sbaglia mai, e santo Fiorello che porta un po’ di frecciatine, satira e frizzantezza.

Clara “Diamanti grezzi” La più giovane sul palco di Sanremo, e si vede dato che la sua inesperienza la precede. Avvolta nella carta stagnola, con un pop slavato, ma occhi bellissimi, forse Crazy J di mare fuori dovrebbe continuare a recitare e sfilare. Inutile. 4

Sangiovanni “Finiscimi”Look total white anni ’70, tre taglie più grandi. Lui ha capito che a Sanremo va portato un pezzo alla Sanremo, e noi capiamo, con questo pezzo dedicato all’ex, perché l’ex sia ex. Più carismatico quest’estate sul palco di Piazza Duomo. Ripigghiti. 6 

Fiorella Mannoia “Mariposa” The queen, piedi scalzi, abito bellissimo, mood primavera di Botticelli, e una professionalità ed eleganza che gli altri in gara manco sanno dove sta di casa. Porta sul palco un manifesto e canta le donne. Tutte le donne. Un po’ Vinicio Capossela, un po’ Cielo d’Irlanda, Mariposa non vincerà ma non la scorderemo. Iconica. 8 

La Sad “Autodistruttivo” Non so se il pubblico da casa è pronto per i La Sad, ma per fortuna che ci sono. Primi indie a salire sul palco, e alzare l’asticella. Catturano l’attenzione. Portano il punk, e l’irriverenza del rap, su di palco di fighettini, muovendosi come un elefante in una cristalleria. Parlano a chi e di chi non riesce a parlare, insomma a chi e di chi non se la passa bene in questo mondo patinato. Il suicidio è ancora un taboo, e loro l’hanno affrontato in mondovisione. Così gli si perdona tutto, persino il look alla Superchicche sadomaso. Entro, spacco, ciao. 8 

Irama “Tu no” Non ha mai brillato, ma gioia che gli è successo? Canzone all’Amici di Maria De Filippi e capello bagnato pronto per far serata al Canarillo Brillo. Potevamo farne a meno. 4 

Ghali “Casa mia”Se l’impatto è shock because della serie: ma perché è in pigiama? Tranquilli. Le tute di Ghali sono stilosissime, dovete solo farci l’abitudine. Tanto coraggio e verità in questo pezzo. Immigrazione e integrazione, in un brano dove lo zampino di Davide Petrella si sente e lui lo interpreta alla perfezione. Non per tutti. 8

Negramaro “Ricominciamo tutto”È la band delle band in questo Sanremo ventiventiquattro. Total black e pezzo strazza mutande, alla Sanremo, ed in pieno stile negramarese. Anche se non li avete trovati un pochino fiacchetti? I gridolini di Giuliano possono dare di più, vedremo. Insomma, è un “Mentre tutto scorre” che cerca di farcela. Limbo. 6,5

Annalisa “Sinceramente”Sta “stronza” che non scende le scale e ti fa perdere punti al Fantasanremo. Vabbé lei ormai è una sforna hit estive, sembra ballo ballo da capogiro ma versione millennial. La danno tra le favorite, e la sala stampa la piazza al quarto posto nella classifica dei cinque ed io sinceramente mi domando il perché. La musica italiana esiste e fortunatamente è tutta un’altra roba. Reginetta della litoranea. 6

Mahmood “Tuta Gold”Bello e bravo, piace alle mamme, alle nonne e mi sa pure a Marco Mengoni. L’unico in gara ad avere un respiro internazionale. Certo il look da cercatore d’oro total black e la riga nel mezzo non so, però canta la strada e di come vivono gli ultimi, tra romanticismo e intriganti sfumature darkettone. Tuta gold potrebbe sembrare la parola d’ordine per scendere a piazza Cairoli il sabato pomeriggio, ed invece è molto di più e mi sa che ce l’ascolteremoanche dopo l’estate. Certezza 8 

Diodato “Ti muovi”Ma ditelo che sto total white è un segno di ribellione al Fantasanremo o al matrimonio che sognate e probabilmente non avrete. Pezzo alla Diodato, classico brano che soddisfa in pieno i parametri da palco dell’Ariston. Cantautorato liscio, più pop che impegnato, e mi sa che c’ha ancora il cuore spezzato. Interpretazione a regola d’arte, ma vabbé non ci voleva molto visto gli avversari. Insomma, lo ascolti e pensi “è lui”, come quando assaggi la focaccia di La Rocca. Sottone since 2020. 8-

Loredana Bertè “Pazza”Ad avercele le sue gambe, le si perdona persino la piega probabilmente fatta tre settimane fa. Pazza è un super brano e lei è una super donna, l’unica a portare un po’ di sano rockMeritato omaggio alla sua carriera. E poi sapete che duetterà con Venerus? Che ve lo dico a fare, già me lo sento: sarà bellissimo. Bomba. 8.5 

Geolier “I p’ me, tu p’ te” Lo so che state pensando che è tutta colpa di Gomorra, ma cercate di andare oltre. Il napoletano è musica già solo a sentirlo parlare nei vicoli di Spaccanapoli, accettatelo. Certo il look da diciottesimo alla Risacca dei Due Mari confonde, ma il pezzo c’è e funziona, e poi ditelo che c’ avete già i biglietti per andare a vederlo al San Filippo il 15 giugno 2024. Sognando liberato. 7  

Alessandra Amoroso “Fino a qui” E fu così che Maria De Filippi ebbe una nuova canzone per le esterne di Uomini e Donne. Diciamo che il look sorprende ed è bello, certo un po’ una Colazione da Tiffany rivisitata, ed è decisamente inversamente proporzionale al brano. Non ne avevamo di bisogno. 4.5 

The Kolors “Un ragazzo una ragazza” Da Sanremo ventiventiquattro al tormentone estivo ventiventiquattro il passo è davvero breve. Però almeno un po’ di allegria. Certo ci si chiede come Davide Petrella possa passare da autore impegnato a cazzone, ma almeno ci siamo svegliati. Look alla Elvis, un po’ un plagio di “L’Unica” dei Perturbazione, un po’ cassa dritta e già ve la vedo cantare al Lucky. Baciannikki forever. 8 

Angelina Mango “La noia” È lei la vera scommessa di quest’ edizione, i riflettori ce li ha belli puntati addosso. L’abito fa un po’ tappezzeria alla Casamonica, e non ho ben capito la coda, però è una ventata di freschezza ed energia. Ha forse tuerkato?Una cosa è certa, zitta zitta ha tenuto il palco dei grandi con una padronanza e naturalezza che gli spicca casa a tutti. Il trash di cui abbiamo bisogno. 7.5  

Il volo “Capolavoro”Svecchiati nel look, ma sempre vecchi dentro. Un po’ come le calamite pizza e mandolino. Forse sto pezzo è un pochino meglio degli altri, hanno capito che la lirica va lasciata alla lirica ma risultano fastidiosi come quel servizio di tazzine che tiri fuori solo quando sai che ti verrà a trovare chi te l’ha fatto. Antichi. 4

Big Mama “La rabbia non ti basta” Si vede che è emozionata, e se la merita tutta quest’ emozione e quest’ esperienza. È elegante, ha una gran voce ed il pezzo c’ha un bel ritmo. Leggete bene il testo. Strapazzami di coccole. 7

Ricchi e Poveri “Ma non tutta la vita”Ma sul serio? Sto pezzo è un mix tra Zecchino d’oro e serate al Cabiria. E poi alla vostra età, andateci piano che eravate stralunati. Buongiornissimo kaffè. 3+

Emma “Apnea”Anvedi Emma, bel vestito. Il pezzo ovviamente è un pezzo alla Emma, non dà e non toglie, sa stare sul palco, forse forse osa cercando degli incastri diversi dal pop becero. Basic. 6.5 

Renga e Nek “Pazzo di te”Per un momento ho rivisto i miei libri degli esami di stato, i temi corretti dalla Prof al liceo, e le pagine della mia Smemo. Perché siamo tutti consapevoli del fatto che erano vestiti da matitone rosso e blu? Cantano un amore adulto e tutte le sue sfaccettature, ma sono come quei separati o scapoloni che c’ hanno una certa età e cercano di vivere una seconda giovinezza: a volte simpatici, a volte fanno tenerezza, altre tristezza. Compagnoni. 6.5 

Mr.Rain “Altalene”Lui deve avere sofferto tanto nella vita, ma perché adesso deve far soffrire noi? Che poi dai bimbi sul palco alla altalene non è che ci si allontani molto. Tenerello&bimbo minchia. 5,5

Bnkr44 “Governo Punk”Eccola la boy band indie del Sanremo ventiventiquattro. Pezzo divertente, strutturato e tra le righe impegnato. Colore e allegria sul palco, certo parla ad una generazione ben precisa, ma consiglio ai genitori di ascoltare la musica dei figli: è così che ci si conosce per davvero. Punk. 7.5 

Gazzelle “Tutto qui” Flavietto per me ha già vinto, anche se non sarà mai così a meno che le bimbe di Gazzelle non lascino la paghetta e mezzo stipendio al televoto. Lui, con felpa anche all’Ariston, fa la differenza e in un festival fatto per lo più di hit vuote porta una canzone. Il testo è bello, la musica è bella, è tutto bello e non è manco tanto preso a male. Crush, cuori infranti e sognatori, ecco un’altra altra perla da cantare alle 4 del mattino in macchina. E poi, come sempre, ha salutato la mamma. Cucciolo di panda. 9 

Dargen D’ Amico “Onda alta”Orsacchiotti, occhiali da sole, giri in platea e tutto ciò che serve per far punti al Fantasanremo. Ma mentre state là a contare i punti o gli orsetti, lui è l’unico su 30 artisti ad usare un palco come quello di Sanremo per dire a gran voce la cosa più giusta da dire in questo momento: cessate il fuoco. E no, non lo fa da paraculo. Eroe. 7.5 

Rose Villain “Click Boom”Avete presente le citazioni di Baricco o Schopenhauer come didascalia nelle foto dei culi sotto al Pilone su Instagram? Ecco. Stereotipo. 4-

Santi Francesi “L’amore in bocca”Posso dirlo? Sex simbol indiscussi di questo Sanremo ventiventiquattro. E poi il pezzo funziona, c’è. Una ballad vestita con sonorità elettro pop che convince. Si canta e si balla. E vi tonerà utile in quei momenti lì. Novità. 7.5

Fred De Palma “Il cielo non ci vuole” Niente, abbandona il reggaeton all’italiana e sta zingarata non dà soddisfazione. Fai quello che ti riesce meglio e basta, che poi altrimenti al Mun che si balla quest’ estate? Insipido. 4.5

Maninni “Spettacolare”Sembra un allievo di Diodato un po’ boomer un po’ analogico. Amadeus tiene molto a sto figghiolo. Pezzo carino, pulito, lui educato, merita di essere riascoltato ad un orario decente. Ragazzo della porta accanto. 6 

Alpha “Vai!”C’è dell’Alvaro Soler in questo pezzo, perfetto per la sigla di un cartone animato. Lollipop. 5.5 

Il tre “Fragili”Probabilmente il fratello maggiore di Irama. Chi ruba il look a chi, e chi imita chi non si capisce, ma si viaggia su quello stile sotto tutti i punti di vista. Poco chiaro.

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