La quarta serata del Festival di Sanremo è la più attesa e la più divertente. Cover e duetti vuol dire che schizzano i punti al Fantasanremo e da casa si canta e si balla, perdendo qualsiasi tipo di dignità. Amadeus sceglie come co-conduttrice Lorella Cuccarini, che ha fatto un evidente patto col divalo, e porta sul palco pochi e velocissimi ospiti, più che altro per sponsorizzare produzioni RAI. Fiorello fa qualche apparizione, ma sembra indossare una museruola, ed infatti dà il meglio di sé in tarda serata all’Aristonello. Nonostante la serata sembri non avere mai una fine, i 30 concorrenti in gara, fortunatamente, vengono chiamati uno dietro l’altro in modo quasi compulsivo e nell’attesa del televoto spuntano i Jalisse. Onestamente, al posto loro, dopo 27 no consecutivi per accedere alla kermesse, di cui gli ultimi detti da Amadeus, avrei rifiutato l’invito. Per il resto il Maestro Enrico Melozzi si intuisce che diventerà il nuovo Vessicchio ed il pubblico presente in teatro fischia il primo posto in classifica. Quanto sono belle le certezze nella vita? Geolier ed i suoi compagni si portano a casa la vittoria della semifinale, con al secondo posto Angelina Mango. Chissà cosa succederà stasera nella finale, ovviamente il televoto, oltre ad essere il male supremo, è una scheggia impazzita. Ma non mi stupirei se vincesse Geolier, è musica nuova dal sound internazionale ed ormai conta di più farsi trovare preparati all’Eurovusion. Ecco le pagelle della quarta serata di questo Sanremo ventiventiquattro.

Sangiovanni  E con il medley di Farfalle e Mariposas, ovvero Farfalle in spagnolo, ma soprattutto con Aitana Sangiovanni si ripigghiau. Il pezzo è il suo, l’ha portato a Sanremo 2022, gioca in casa. Up&down. 6.5

Annalisa – Annalisa canta “Sweet Dreams (Are made of this)” degli Eurythmics con La Rappresentante di Lista ed subito ritorno ai tempi d’ oro del Cliver. Ovviamente, La Rappresentante di Lista fa la vera differenza. Club privè. 7

Rose Villain – Medley con Gianna Nannini (che spacca come sempre) per Rose Villain. Una è rock, l’altra ci prova. Rose parte bene ma poi, ovviamente non sta al passo della Nannini. Tra l’altro scatta il momento polemichetta perché mentre la giovane rapper ringrazia e sottolinea la bellezza dell’unione fra donne, Gianna è già sotto le coperte abbastanza offesa per la stecca presa dalla sua compagna di palco. Zappa sui piedi. 5.5 

Gazzelle – C’è tutta l’anima della capitale, dell’arancia che rosseggia, dei san pietrini, dei vicoli di Trastevere e della magia del passeggiare lungo Tevere nella “Notte prima degli esami”, di Antonello Venditti, cantata da Gazzelle insieme all’ amico Fulminacci. Daje 8

The Kolors – Alcuni dei più grandi successi Umberto Tozzi, “Ti amo” e “Gloria”, cantati dai The Kolors con Umberto Tozzi (che se li porta benissimo) ed è subito un mix tra la serata italiana alla Pineta e le feste di fidanzamento nel quartiere newyorkese Little Italy. Ma perché Stash è troppo italoamericano. Tu vuoi fa l’americano. 7

Alfa – Nonno e nipote sul palco: ma non lo dico per l’età, è questione d’ affetto. Alfa canta “Sogna ragazzo sogna” con Roberto Vecchioni, che lo guida e gli regala l’emozione di rappare e costruire il nuovo finale di una delle sue canzoni più belle di sempre. Scuola di vita. 7 

Bnkr44 – “Ma quale idea con Pino D’ Angiò” è una delle esibizioni più cool della serata. Loro la riarrangiano cambiando almeno quattro stili diversi, e lui è un soggettone incredibile, sempre super funky, che nonostante le mille malattie non ha mai perso appeal. Funkytarro. 7,5

Fiorella Mannoia – E qui c’è un problema perché io Gabbani non lo reggo, il suo timbro di voce per me è fastidioso come la gocciolina d’acqua che si infila nella manica del pigiama quando ti lavi la faccia di prima mattina. Cantano i due pezzi che si sono contesi la vittoria nel Sanremo 2017,  “Che sia Benedetta/Occidentali’s Karma”, e lo fanno ridendo e scherzando. Lei look pazzesco. La zia che tutti vorremmo. 7.5

Santi Francesi – Per me potremmo chiuderla qua sta serata e premiare direttamente loro che portano Hallelujah, di Leonard Cohen, con Skin. Ed Alessandro, voce dei Santi Francesi, tiene il passo con quel mostro sacro di bravura che è Skin, ed è tutto talmente coinvolgente che ci dimentichiamo di capire dove sia finito l’altro. Certo l’impronta è un po’ troppo da XFactor, ma chi siamo noi per rovinare l’ incanto di questo momento? Intenso. 8.5

Irama – “Quando finisce un amore” con Riccardo Cocciante conferma che Irama è un pesantone. E Cocciante sta prendendo sempre di più le sembianze di Bilbo Baggins. Nonostante le buone intenzioni, li trovo totalmente slegati. Antico. 5,5

Ricchi e Poveri – Il medley “Sarà perché ti amo/Mamma Maria” con Paola e Chiara feat Ricchi e Poveri poteva essere il trash che ci meritavamo, ed invece c’è solo del disagio e scoordinazione. Disagio fortissimo. 5.5

Ghali – Con il suo medley intitolato “Italiano vero”, con cui omaggia anche Toto Cutugno, in compagnia di  Ratchopper,  produttore, ingegnere del suono e compositore che dalla Tunisia è diventato un punto di riferimento nella scena trap e rap mondiale, Ghali ci dimostra quanto amore ha per l’Italia e quanto si un fuoriclasse. Italiano verissimo. 8 

Clara – Un po’ Disney un po’ Zecchino d’ Oro, Clara canta “Il cerchio della vita” con Ivana Spagna ed il coro delle voci bianche del Teatro Regio di Torino. L’ esibizione, però, ricorda tanto quando da piccola entravi in salotto con la tua amica del cuore, e sequestrando parenti e genitori, esordivi con “adesso facciamo vi facciamo un balletto”. Ok, abbiamo capito che hai una buona estensione vocale. Recita. 5.5

Loredana Bertè – Lei è una queen e non può far altro che scegliere un king. Io lo so che la maggior parte di voi non sa chi sia Venerus, però nella vita non è mai troppo tardi per scoprire la meraviglia. Venerus è un artista meraviglioso, uno dei pochi a saper suonare sul serio, e quella chitarra stasera ne ha dato un assaggio. Loredana è nel suo, perfetta. Gestisce, tra l’altro, con grande professionalità l’inghippo iniziale. Estasi. 8.5 

Geolier – Il medley dal titolo Strade che Geolier canta con Guè, Luchè e Gigi D’ Alessio, è ignorantissimo. Però viene fuori una bomba. Certo l’ingresso di Gigi D’ Alessio fa un po’ Boss delle cerimonie, ma “Chiagne” è un gran bel pezzo. E non aggiungo altro perché inizierei a farfugliare roba in napoletano. TMax. 8

Angelina Mango – Questo pezzo Angelina Mango ce l’ha nel DNA, e cantarla è la cosa più naturale che possa fare. Forse è la canzone che canta lei. La canta accompagnata dal Quartetto d’ archi dell’Orchestra di Roma, mettendoci tutto l’amore che un cuore può sprigionare, ed è da brividi. Lacrimuccia. 8,5

Alessandra Amoroso – Ed è subito folklore e villaggio turistico per Alessandra Amoroso nel medley con i Boomdabash. Continuo a non spiegarmi come l’Amoroso abbia gli abiti più belli di tutti la kermesse. Valtur. 6.5

Dargen D’Amico – Dargen mette sù l’omaggio ad Ennio Morricone con Modigliani sulle note di The Crisis, accompagnato dalla Babel Nova Orchestra, incastrando sul finale un frame di “Come si balla”. Genio 8

Mahmood – Con un pezzo sacro come “Com’è profondo il mare” non si scherza.  I Tenores di Bitti saranno pure una specie protetta, e posso anche intuirne il perché, ma non riesco a collocarli in un mood che vada oltre il presepe. Mahmood, al contrario, pur osando, è perfetto. Lucio Dalla si sarebbe sicuramente divertito tantissimo. Coraggio. 7

Mr. Rain – Un grande grazie a Mr Rain per aver scelto i Gemelli Diversi come compagni di palco in questa serata. Certo me li ricordavo diversi, ma nel senso che ce ne era qualcuno in più. Cantano “Mary” ed è subito scuole medie e walkman nell’Invicta. Loro di pezzi iconici ne hanno sfornati tanti, ma la scelta di Mr Rain ricade proprio su “Mary”, emblema di una storia tristissima di violenza ed abusi. Ma quanto soffre sto ragazzo? Ma soprattutto chissà che cosa c’ avevamo capito di sto pezzo noi quando a 12 anni la cantavamo tutti scialati. Assistente sociale. 6,5 

Negramaro – Avete presente quando alle elementari la maestra diceva “È pigro: è bravo ma non si applica”. Ecco i Negramaro giocano facilissimo, scelgono La canzone del sole e la cantano accompagnati dalla voce magnetica di Malika Ayane. Ma la sensazione è sempre la stessa fin dalla prima serata, manca quella grinta che dà sapore a tutto. Giuliano però recupera un po’ di voce, anche se non si può cantare battisti facendo i gargarismi. L’ esibizione in sé va bene, liscia come l’olio, accademica. E ci mancherebbe. Saggio di fine anno. 7

Emma – Ma si può fare un medley di Tiziano Ferro senza Tiziano Ferro? Emma ci prova con Bresh che ci mette del suo: “Imbranato”, “Non me lo so spiegare” e “Sere nere”. E ci spoilera come reagisce quando viene lasciata. Moccia. 6

Il Volo – I giovani vecchi del trio de Il Volo cantano “Who wants to live forever” dei Queen accompagnati da Stef Burns alla chitarra. Lui fortissimo. Loro, sono loro. Effettivamente deve essere molto difficile crescere con delle voci così: ogni cosa che canti diventa subito Pavarotti and Friends. Stereotipo. 5,5

Diodato – Ci sono delle canzoni che non posso essere cantate cercando di imitarne la versione originale, perché vorrebbe dire pugnalarle a tradimento. Mancargli di rispetto. Ma se trovi l’arrangiamento giusto, se la fai tua entrando in punta di piedi, allora le fai rivivere in una nuova veste. Questo è quello che ha cercato di fare Diodato con “Amore che vieni, amore che vai”, cantata con Jack Savoretti ed introdotta da Filippo Timi. Pezzo di cuore. 7

La Sad – Che forza i La Sad che cantano Lamette con l’indiscussa regina del punk italiano Donatella Rettore. Che a tratti sembra un pochetto disorientata, ma ancora si spizzica la carta alla grande. Sono l’unica quota trasgressiva di quest’edizione, e non sono trasgressivi per come si conciano, quella è pura libertà d’ espressione, ma per come se la vivono. Si divertono tantissimo ed hanno tanto da dire, combinano un casino e si fanno sentire. Fantasticamente folgorati. 7.5

Il Tre – Il Tre sceglie un medley con i più grandi successi di Fabrizio Moro, e lo canta proprio con Fabrizio Moro. Evidentemente deve piacergli tanto, e solitamente si capisce tanto dalla musica che ascolti. Suona come un’ospitata ad Amici ed è assolutamente ssterile. Chiudi la busta. 5.5

BigMama – Che bomba di sensualità la Lady Marmalade di BigMama con Gaia, La Niña e Sissi. E questa rivisitazione con inframezzi rappati la rende veramente libera. E chi dice che non si è alzat* dal divano per ballare, mente. Certo mi viene da pensare che se il napoletano risuona così naturale anche accompagnato da “voulex vous coucher avec moi”, vuol dire che Napoli comanda. E BigMama prima di andare via, e baciare le sue compagne d’ avventura, lo dice forte e chiaro: mai avere paura e quando è il caso denunciare sempre. Fuck patriarcato. 7.5

Maninni – Canta “Non mi avete fatto niente” con Ermal Meta, e a me viene da chiedere che t’abbiamo fatto a quest’ora per beccarci sto pezzo? Però Ermal lo vedo ringiovanito. Per il resto esibizione ben eseguita, non dà e non toglie. 18 politico. 6,5

Fred De palma – Fred De palma con gli Eiffel 65 ed i loro più grandi successi non solo ci ha resi tutti felici, ma ci ha dato una bella svegliata. Ed ha acquistato un carisma che nelle serate precedenti era praticamente inesistente, a parte che si pigghiau di coraggio con tanto di freestyle dedicato alla gaffe di Amadeus con Sinner, a Fiorello e ad un paio di cantanti in gara. Stima. 7 

Renga e Nek – Potrebbero sembrare autoreferenziali, però effettivamente cosa potevano fare di meglio? Le loro hit hanno fatto la storia. E allora “Meravigliosa”, “Angelo”, “Fatti avanti amore” e “Laura non c’è” per spaccare. E niente inizio a pensare che a loro in realtà più che vincere interessa scialarsi, stanno vivendo una seconda giovinezza boomerissima: battute su battute, Renga ruba la borsetta della figlia e mette sull’ attenti il fidanzato, Nek cerca Laura, e la confessione sul pisolino post cena che li ha resi evidentemente iperattivi. Pile elettriche. 7

 

 

Foto in copertina Ansa

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