PALERMO. Venerdì 9 febbraio il presidente della Sicilia Renato Schifani ha dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio siciliano a causa della siccità, accogliendo la richiesta fatta giorni fa dall’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino. La Sicilia è l’unica regione italiana che si trova in una situazione di emergenza per mancanza di risorse idriche. La dichiarazione dello stato di calamità naturale permette ai territori di fronteggiare le emergenze con mezzi e poteri straordinari in limitati e predefiniti periodi di tempo, e di poter spendere i fondi ricevuti con procedure burocratiche più snelle. La regione ha anche incaricato un’unità di crisi locale di pensare a possibili interventi strutturali.

E mentre le piogge continuano ad essere sempre meno presenti su tutta la regione la siccità sta avendo dirette conseguenze sull’agricoltura e sul lavoro degli allevatori: proprio l’allevamento è uno dei settori più colpiti a causa dell’assenza di vegetazione per nutrire gli animali e della mancanza di scorte di fieno, che si devono ai danni provocati dalle anomale precipitazioni della scorsa primavera. La siccità sta avendo conseguenze anche sul settore vitivinicolo, dal momento che la mancanza di piogge sta impedendo di raccogliere acqua per irrigare i terreni. Nei giorni scorsi in alcuni comuni era già stato previsto un razionamento delle risorse idriche.

Anche il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (Sias), nel bollettino di fine gennaio ha comunicato lo stato del territorio. Anche se le piogge dei primi venti giorni di gennaio, sempre sotto la media stagionale, in alcune aree sono riuscite ad attenuare lo stato di siccità, questo non è avvenuto nelle zone dell’entroterra siciliano infatti le piogge sono state poche e non hanno portato nessun tipo di beneficio. 

Il leggero miglioramento della situazione però secondo il Sias è solo temporaneo: «Nel medio termine- spiegano- gli indici di siccità continuano a mostrare un quadro di diffuso grave deficit, che necessiterebbe di piogge abbondanti per essere superato. Le piogge del fine settimana si prevede possano di nuovo attenuare la siccità agronomica, senza tuttavia poter contribuire alla ricostituzione delle riserve idriche, che richiederebbe ulteriori fenomeni significativi successivi che attualmente non sembrano ancora delinearsi»

Grafico SIAS

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