MESSINA. Per il quinto mese di fila in Sicilia le piogge sono sotto la media stagionale. È quanto rilevato dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) che alla fine del primo mese del 2024 ha emanato un bollettino della situazione. Secondo le analisi il bilancio pluviometrico del mese (quanto è piovuto negli ultimi trenta giorni, in media) è stato segnato principalmente dalla settimana tra il 6 e il 12, che ha interrotto una lunga assenza di piogge, restando però un caso isolato. La media regionale delle piogge cadute in gennaio è di 80 mm e si colloca poco sotto la norma mensile (tra il 2002 e il 2023 è stata di circa 89mm) ma si differenzia tra le aree costiere e quelle interne, più penalizzate.

Grafico SIAS

Tra le aree con maggiori quantitativi di precipitazioni ci sono i Nebrodi, il versante orientale ionico tra Etna e Peloritani, la porzione centro-occidentale della provincia di Agrigento e i monti alle spalle della città di Palermo, che hanno superato i 100 mm. A queste si aggiungono anche grandinate copiose nell’Agrigentino nell’Agrigentino. Tra le aree quantitativamente più penalizzate, invece, l’area della Piana di Catania, le aree ad Ovest dell’Etna, buona parte della provincia di Enna e porzioni orientali della provincia di Palermo, che hanno registrato accumuli mensili compresi in genere tra 20 e 50 mm.

Sulla rete SIAS il massimo accumulo mensile è stato registrato dalla stazione Antillo (ME) con 220,8 mm, mentre il massimo accumulo giornaliero di 149,2 mm è stato registrato il giorno 10 dalla stazione Riposto (CT).
Anche se in quantità ridotte, la tipologia di precipitazioni cadute nell’ultimo periodo, però è stata efficace dal punto di vista del recupero della riserva idrica del terreno. “A parte situazioni locali -spiegano dal SIAS- l’intensità degli eventi è stata mediamente bassa e molto bassa, con assenza quasi totale di fenomeni di erosione e di ruscellamento superficiale. Nonostante questo aspetto positivo, è evidente che laddove gli accumuli sono stati inferiori a 50-60 mm il deficit idrico dei suoli è rimasto in larga parte insoddisfatto”
“A ciò- continuano- si aggiunge l’osservazione che proprio la tipologia prevalente di precipitazione, oltre che non consentire il ripristino della piena capacità idrica di campo dei suoli, non ha permesso nemmeno rilasci significativi nel reticolo idrografico, tanto che gli afflussi agli invasi sono stati molto modesti quando non nulli. Gennaio 2024 si sta mostrando così, anche se con uno scarto meno marcato rispetto ai periodi precedenti, come il quinto mese consecutivo con precipitazioni inferiori alla norma del periodo, portando negli ultimi 6 mesi ad un deficit medio regionale di oltre 200 mm rispetto alla norma”
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