MESSINA.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Galati Marina, Filippo D’Arrigo, autore di una lunga riflessione sui lavori di messa in protezione “della ormai ex spiaggia” e dell’abitato del pasino all’estrema periferia sud di Messina, che da anni rischia di scomparire a causa della furia del mare, di quattro milioni e mezzo destinati alle opere di mitigazioni speci poco e malissimo, e in generale all’insipienza politica che non è riuscita a trovare una soluzione definitiva.

Di seguito il suo contributo:

«Purtroppo oggi il problema dell’erosione costiera non interessa solo la nostra costa ma ben si tutte le coste Italiane, basta pensare che la nazione ha circa Km 8.350 di costa di cui solo Km 3.600 sono spiagge. Cè da dire che gli effetti devastanti causati dalle mareggiate non sono solo dovuti a cause naturali,ma sono legati a numerosi fattori come ad esempio quelli meteo climatici, geologici, biologici ed antropici, ma oggi soprattutto sono di natura antropica quindi da addebitare ad opere poco felici realizzate dall’uomo. Le spiagge della nostra città da nord a sud ormai sono diventate vulnerabili dagli attacchi dei marosi, di conseguenza sono esposti anche tutte le superfici limitrofe alla spiaggia nonché la tutela dei cittadini che ci vivono. È pure vero che oggi con le tecniche innovative che l’uomo ha a disposizione e con la mole di grandi professionisti che abbiamo, tutto ciò potrebbe essere preservato. “SI” ma è pure vero che da noi esiste il detto “dopu ca Santa Chiara a rubaru ci mettunu i grati”, ma questo è un altro discorso. Torniamo a Galati Marina. Piccolo villaggio, di pescatori in fase di estinzione, poche attività commerciali che vivono soprattutto di turismo estivo (prima del Covid 19), di attività relative alla pesca, e di fruibilità al mare. Una piccola parentesi: è un Diritto dell’uomo avere accesso alla spiaggia e al mare.

Detto ciò, dopo la realizzazione del porto di Tremestieri e la costruzione della barriera soffolta sul litorale di S. Margherita, i marosi che si sono susseguiti negli anni successivi a queste opere hanno avuto strada anzi spiaggia libera per mangiarsi metri e metri di arenile del piccolo borgo. Sono state diversi i protagonisti che hanno fatto campagna elettorale utilizzando il villaggio di Galati Marina. Hanno fatto promesse di messa in sicurezza, realizzazione di lavori faraonici, intanto i mesi passavano e gli anni pure e il paese veniva deturpato. Lo scirocco faceva la sua, fregandosene delle assicurazioni fatte dai vari “attori/eroi” che dovevano salvare il tratto di costa,la spiaggia pian piano sparisce. Alla fine arriva questo benedetto Patto per il Sud. Si, ma quello che si sa dei finanziamenti di questo accordo è solo questo :

 

 

E sì, state leggendo bene, 2014-2020. Cos’è OPEN COESIONE? È l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia, coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituito in seguito alla trasformazione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello sviluppo economico. Si rivolge a cittadini singoli e organizzati, amministratori, tecnici e imprenditori dell’innovazione, ricercatori e giornalisti perché tutti abbiano a disposizione dati e informazioni per valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche di coesione. Queste politiche intervengono sui territori per rispondere a esigenze specifiche dei diversi luoghi, in termini di infrastrutture o di servizi ma anche di capitale umano e sociale, per eguagliarne le opportunità di sviluppo.” 2014 – 2020, 6 anni, 2190 giorni, penso che c’è stato il tempo per realizzare un progetto, qualcosa di serio o no?? Purtroppo no!!!! I marosi avanzano la spiaggia sparisce, la gente protesta, adesso il mare è a ridosso delle case. Bisogna fare qualcosa.

 

 

Sì, avete letto bene 3° stralcio, siamo a circa € 1.150.00,00 di stralci, ovvero opere straordinarie di interventi di emergenza. Ma dico sono passati 6 anni, ma quanti problemi ha il nostro mare affinché possa essere realizzato e attivato un progetto definitivo? Aprile 2020: Pare che il Commissario per il Governo contro il dissesto idrogeologico della Regione Sicilia, in piena emergenza Covid abbia dato via libera al progetto definitivo e addirittura nel mese di maggio ha notificato il Decreto di finanziamento relativo al progetto di risanamento costiero e difesa dell’erosione, nel tratto S. Margherita – Galati Marina.

 

 

Ammazza, anni passati a rincorrere consiglieri comunali di quartiere, amministrazioni varie, deputati regionali, ma ci vuole davvero cosi tanta fatica per concretizzare qualcosa. Rup, Assessori, Direttori dei lavori, Consiglieri di quartiere, Presidenti di quartiere, Commissari, Esperti, Candidati futuri, Sindaci, Comitati, Presidenti di Commissione ecc… Pazzesco. Per non pensare che sono state fatte altre opere per le quali gli importi non sono stati stralciati dal finanziamento del Patto per il Sud:

 

Bene, siamo quasi arrivati a € 1.300.000,00 di spesa pubblica, c’è da dire che gli appalti mediamente vengono aggiudicati con una media del 27% di ribasso, quindi il disavanzo lo torniamo in dietro? Il 15 luglio 2020, nella piazza antistante la chiesa di Galati Marina, il nostro Sindaco, alla presenza del Commissario di Governo e altri rappresentanti delle istituzioni, illustra tutto quello che è stato fatto negli anni e sembra far capire che adesso la palla c’è l’ha in mano il Commissario, altre promesse fatte quel giorno sembrano far capire che i lavori sarebbero iniziati al massimo entro 60/90 gg. Il 6 agosto sulla pagina Facebook del “Comitato Salviamo Galati Marina” viene pubblicato un documento che riporta l’esito di gara. Dovremmo essere alla stretta finale. Invece no! Manca qualcosa, pare che sia il parere relativo alla Valutazione Impatto Ambientale. Aspettiamo. Finalmente arriva anche quello, il Dott. Salvatore Di Martino Salvatore invia tutto alla C.T.S. (Commissione Tecnica Specialistica) che con parere n.347/2020 del 29/10/2020 risponde cosi: «ESPRIME parere di non assoggettabilità a V.I.A. del progetto “Patto per il Sud – Codice Rendis 19IR510/G1 – Progetto di risanamento costiero e difesa dall’erosione nel tratto di Santa Margherita – Galati Marina Messina. Completamento III° lotto”». Finalmente la gara d’appalto e l’aggiudicazione. Con Decreto del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, della Regione Sicilia n. 2144 del 19.novembre.2020, vengono aggiudicati i lavori con un ribasso del 28.7270%, ovvero l’importo dei lavori al netto di iva sono aggiudicati per € 1.643.312,89. Bene, bene, bene, si dovranno realizzare 24 pennelli, inutile dire opera deturpante a livello ambientale , ma questo poco importa per qualcuno.

Ma vorrei capire: 24 pennelli che saranno lunghi da 28 a 45 ml con questo importo si possono fare? Il 09.03.2021 sulla Gazzetta del Sud un articolo riporta che l’onorevole Antonio De Luca giustamente abbia pensato che quei soldi non possano bastare e di conseguenza abbia chiesto l’impegno di un altro milione di euro. Tutto ciò è davvero allucinante. Ma allora con quale criterio è stata aggiudicata la gara? Ma se il finanziamento c’era ed era pure remunerativo, perché sprecare ancora soldi? Lavori tamponi fatti ad oggi con ribassi mediamente del 27%, perché non recuperare i vari ribassi d’asta che sono stati fatti? Tutto ciò mi fa capire che se non ci fosse stato l’intervento dell’onorevole De Luca che ha chiesto l’impegno di un altro milione di euro, l’opera sarebbe stata un’altra incompiuta? E perché sprecare un altro milione se l’impegno c’era? Io non lo so, purtroppo non riesco a spiegarmelo. In tutto questo, noto che l’amministrazione del Comune di Messina se ne è lavata le mani, per la serie ora ve la vedete con la Regione. Chiedo alla redazione di questo giornale che su questo argomento venissero accesi i riflettori senza che gli stessi vengano spenti fino a quando non ci siano fatti concreti senza chiacchiere o articoli vari sui giornali. Anche questa stagione estiva ormai è bruciata, i galatoti sono stanchi, lo scirocco è prossimo al risveglio, questa volta non potrà più prendersi la spiaggia in quanto non esiste più, di conseguenza si prenderà noi e le nostre case. Non possiamo più accontentarci delle solite filastrocche e dei soliti contentini.

Io non ci sto. Dico ai miei compaesani: esiste un’istituzione sola che può dare risposta. Si chiama Procura della Repubblica, alla quale ognuno di noi può fare un esposto. Galatoti, fate voi. Io andrò per la mia strada».

 

 

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