MESSINA. “In città questa amministrazione non deve prendere un voto in meno rispetto alle regionali“, Cateno De Luca dixit. Il leader di Sud chiama Nord riappare in pubblico dopo il ricovero per una polmonite da affaticamento, e fissa i paletti per le europee (alle quali è candidato in prima persona) e per il futuro amministrativo di Messina, di cui è ex sindaco, chiarendo la bomba che aveva lanciato un paio di giorni fa chiedendo all’attuale sindaco Federico Basile le dimissioni di assessori e membri delle partecipate per il “tagliando biennale”: e per capire su chi può contare.

La prima cosa sono i voti: 60mila è l’obiettivo in città, 90mila in provincia, “non uno di meno rispetto alle regionali. È un appello forte a tutto il movimento e ai rappresentanti del movimento nelle istituzioni. Secondo i sondaggi abbiamo una sola possibilità di centrare l’obiettivo: in Sicilia veniamo dati circa al 10%, il che significa che siamo a metà del nostro potenziale, visto che abbiamo raggiunto il 25% sulla mia persona (alle regionali, ndr). Non dobbiamo andare alla ricerca di voti nuovi, sto chiedendo ai messinesi di darmi la stessa fiducia“.

Sui rapporti con Basile, dopo la richiesta irrituale (nemmeno troppo per chi lo conosce, dato che già da sindaco dopo due anni aveva fatto la stessa cosa coi suoi amministratori, per poi confermarli in blocco), De Luca spiega che “non c’è nessuno strappo con l’amministrazione, ho dialogato ogni giorno con il sindaco Federico Basile. Quando vedo che rispetto agli obiettivi che abbiamo non ci si organizza per bene, mi indigno e mi incazzo. E quando richiamo all’ordine il coordinatore regionale del movimento Danilo Lo Giudice, o quando chiedo al sindaco di Messina di farsi consegnare le dimissioni da assessori e partecipate, cosa sto facendo di strano? Sono nomine politiche, generate dal consenso, non sono tecnici. E se il consenso è generato dalla buona amministrazione, deve avere la capacità di salvaguardare come è arrivato lì, a meno che ci si ubriachi dopo aver vinto le elezioni e ci si stacchi dal territorio. O forse qualcuno pensa che poi torna Cateno De Luca a fare le campagne elettorali e ammazzarsi. Abbiamo il dovere di salvaguardare un patrimonio di credibilità elettorale”, ha concluso De Luca. Il cui movimento perde pezzi: in consiglio comunale, da venti consiglieri di maggioranza il giorno dopo le amministrative del 2022, si sono ridotti a 13, dopo l‘espulsione/dimissioni di Rosaria Di Ciuccio. Qualche giorno prima, da Sud chiama Nord era stato espulso il deputato regionale Alessandro De Leo.

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