MESSINA. “Non venite più a Galati”. É lo sfogo di un cittadino del piccolo borgo, salito in questi anni alla ribalta delle cronache per le mareggiate che mettono in pericolo l’esistenza delle case, e che da anni si tenta di risolvere ma senza grossi risultati. E il suo sfogo l’ho affidato a Facebook in una lunghissima lettera aperta rivolta ai politici. 

“Amici, è nella storia della Sicilia che forse si riesce a trovare il giusto approccio nei confronti del mare, consapevoli come siamo che le più importanti sciagure per l’isola siano arrivate proprio da lì. E consapevoli siamo, prevedendo disastrosa per gli abitanti, e quasi tutte le attività commerciali, dal punto di vista sociale ed economico, la prossima stagione balneare a Galati Marina. I lavori per il ripascimento costiero stentano ad iniziare, e non è un azzardo pensare, che molto probabilmente, anche per la successiva stagione (2022), il villaggio di Galati rimarrà privo di spiaggia, in considerazione del fatto che per completare l’opera saranno necessari presumibilmente diciotto mesi.

Praticamente senza bagnanti, villeggianti, pescatori sportivi, turisti, paparazzi, attori, cantanti, vip, saltimbanchi, eccetera. Ora, potrei sembrare Cassandra, famosa per non essere collocata fra le figure positive della mitologia, ma vi ricordo che Cassandra appunto, diceva la verità perché sapeva, piuttosto che essere portatrice di jella. Voglio affidare alla memoria scritta qualche cenno storico di questa vergogna politico-amministrativa, perpetrata da emeriti incapaci rappresentanti dei cittadini per la cosa pubblica.

Erano disponibili, a seguito del PAI aggiornato nel 2012 ingenti finanziamenti, € 4.500.000,00. Delibera Regionale n. 288 del 26 novembre 2015, per fronteggiare l’erosione costiera. Ed i segnali di questa emergenza erano già evidenti nel 2008/2009. Amministratori, tecnici, e politici avveduti, avrebbero avallato l’opera di continuazione della barriera soffolta di S. Margherita, piuttosto che spendere malamente e/o in “somma urgenza” più della metà dell’importo originario in interventi inefficaci, consentendo il facile arricchimento di professionisti del settore, e non solo. I nostri invece si sono fondamentalmente disinteressati a tale emergenza. Se ne sono serviti per un po’ nel periodo delle elezioni, hanno cazzeggiato abbondantemente in barriera sì, barriera no, aspettiamo le sciroccate, e giù con nottate di camion di sabbia per attutire l’effetto dei marosi (somma urgenza), a volte decidevano di mettere dei sassolini (somma urgenza).

Solo dopo che gli innumerevoli colpi di mare hanno piegato le ginocchia finanche al muro di cinta del campo sportivo, hanno eretto una muraglia orripilante che per lo meno ha placato le proteste, e tranquillizzato le notti agli abitanti delle case Raciti. Hanno anche consentito lo scempio ecologico del litorale, lasciandovi sversare tra l’altro diversi ribaltabili di incompatibile “terra da giardino” assistendo a scandalose presunzioni di legittimità. Hanno fatto finta di niente quando qualcuno, il Mazzarò di verghiana memoria, per interesse privato, ha impunemente fatto uso proprio delle risorse pubbliche impiegate, concentrandone parte della messa in opera, in prossimità della propria pertinenza, a discapito di altra porzione di litorale da tutelare. Non hanno fatto finta di niente però quando, dopo la becera campagna elettorale, dalle urne è venuta fuori la beffa. Qualche voce reazionaria, asserisce si sia trattata a tavolino una sorta di ripicca, per la mancata elezione di taluno. Hanno fatto e continuano a far finta di niente, ai continui e accorati appelli di sensibilizzazione rivolti dal comitato “Salviamo Galati Marina” costituitosi per la necessità di fronteggiare l’indifferenza delle istituzioni preposte alla tutela dei cittadini, e che a guisa degli spudorati tentativi di elusione, mantiene vigile l’attenzione, vista una situazione di criticità ambientale come questa.

Di quei 4,5 milioni ne sono rimasti 1,7. Pressappoco l’importo che la ditta aggiudicatrice fatturerà per realizzare in un anno circa di lavori N° 24 pennelli orrendi come barriere trasversali allo scirocco per deturpare la costa, da S. Margherita alla foce del torrente di Galati S. Anna. Dovremmo crederci? E’ la stessa ditta che per fare nuovi rilievi batimetrici ha chiesto in prestito il barchino all’impresa che sta costruendo il porto a Mili.

“Peddire” ieri abbiamo assaporato l’idea di andare su Marte per il barbecue di pasquetta, e questi fanno i rilievi con il barchino a remi. Altro che Cassandra. In realtà il motivo per cui scrivo è solo l’incontenibile voglia di manifestare per una volta, lo sdegno più profondo nei confronti dei soggetti, che per sciagura terrestre, come se non fosse bastata quella marina, in tempi diversi sono fin qui giunti a tranquillizzare gli animi e a dare conforto, non senza lasciar intendere di appassionarsi convintamente alla causa, per poi prontamente dimenticarsene.
Provo altresì un imbarazzante rammarico, per non aver avuto la lungimiranza di tenere esposto e disponibile alla firma, il libro degli “Ospiti Illustri”. Sarebbe stato utile adesso, per poter immediatamente fare ricognizione dei nomi di questi che si sono proposti in un qualche modo quali interessati alla causa dell’erosione costiera del povero e “miserabile” borgo.

E non voglio assolutamente perdere l’occasione per rivolgere loro, una serie di esortazioni che qui elenco:
NON VENITE PIU’ per favore, a rubare il tempo che da bravi ‘muccalapuni dedichiamo ad ascoltarvi, sia quando avete la faccia mesta, e la bocca a culo di gallina, sia quando vi presentate pensando che ad urlare bugie in pubblica piazza, senza accettare contraddittorio, ci tenete a bada. Non ne siete in grado.
NON VENITE PIU’ per favore, perché siamo persuasi che il ciclo naturale, alla fine sistema tutto, e impiega meno tempo di voi.
NON VENITE PIU’ per favore, che tanto sappiamo delle vostre attività pretestuose.
NON VENITE PIU’ per favore ad illustrarci i vostri assurdi programmi elettorali, e fate in modo che nessuno dei vostri giannizzeri porti l’immaginetta con il vostro, ed il loro nome sopra.
Ma soprattutto:
NON VENITE PIU’ per favore perché anche le “pietre bammine” qui hanno capito che NON SIETE COSA.”
fs

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