MESSINA. «Il focolaio al Dipartimento cimiteri rischia di diventare un incendio doloso». A lanciare l’allarme sui casi di positività al Covid riscontrati negli uffici comunali cimiteriali sono i sindacati, che forniscono i dati sull’entità del contagio e denunciano “la mancata applicazione di quanto previsto dal Dpcm”. Ad oggi – in base a quanto riferisce Tanino Giordano, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nei luoghi di lavoro – i casi accertati sono 11. In più, delle sei persone che ieri erano in servizio, una inizia a mostrare i primi sintomi di malessere”, spiega Giordano, secondo il quale il personale che era stato in contatto con casi accertati di Covid andava subito posto in quarantena: «È inaccettabile che a tutt’oggi il personale che è stato a contatto con  soggetti positivi vada regolarmente in ufficio perché il tampone rapido del 28 è risultato negativo. Anche oggi e domani saranno negativi in quanto non attendibili», ribadisce, facendo riferimento a quanto previsto dalle norma nazionali, che prevedono un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione e la possibilità di rientrare in servizio solo dopo l’accertamento della negatività da parte dell’autorità sanitaria locale: «Senza quel certificato (che viene rilasciato contestualmente alla cancellazione dalla lista dei positivi) – prosegue – non si può fare rientro in servizio».

Sulla questione era intervenuto ieri l’assessore Massimiliano Minutoli. Di seguito la sua nota:

“La questione dei contagi di unità di personale in servizio agli uffici cimiteriali, è un caso che poteva verificarsi in qualsiasi altra sede di uffici comunali in quanto in questo particolare momento di evoluzione del virus, laddove non vengano adottate le misure di prevenzione da contagio Covid-19, è molto semplice contrarlo. Il virus è ovunque e per isolarlo bisogna rispettare le norme comportamentali ed utilizzare le mascherine, il gel sanificante e, ove necessario, anche i guanti. Questi materiali vengono puntualmente distribuiti dalla Protezione Civile Comunale, alla quale ogni dirigente, come indicato nella direttiva Assessoriale e del dirigente dell’Organismo di Staff, dovrà rivolgersi per richiedere il reintegro e, per una maggiore attenzione, è stato altresì richiesto ai dirigenti di individuare un responsabile per il ritiro e la distribuzione dei dispositivi. Nel caso in particolare, l’Assessorato competente venuto a conoscenza, per il tramite di un dipendente della Polizia Mortuaria che un soggetto era stato riscontrato positivo al tampone rapido, ha immediatamente contattato il responsabile del servizio Cimiteri per invitare tutti i dipendenti a recarsi immediatamente ad effettuare un tampone presso il drive in, ubicato presso l’ex Gasometro, dopo avere concordato con i responsabili dell’Asp le modalità di accesso straordinario alla struttura. Il dirigente dei servizi Ambientali ed i responsabili del Servizio Cimiteri, sono stati prontamente contattati dal mio Assessorato per invitarli ad avviare tutte le segnalazioni agli uffici competenti, nonché avviare le procedure di intervento previste dalla normativa vigente. Infatti, sono stati immediatamente sanificati tutti gli uffici del plesso di via Catania. La tempestività c’è stata, così come l’attenzione al rispetto delle norme è confermata dal proseguimento dell’immediata azione di contrasto posta in essere, in quanto verranno ripetuti i tamponi per quei soggetti risultati negativi al primo tampone rapido.
Per quanto riguarda alcune dichiarazioni apparse sui media da parte di rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, che hanno voluto precisare come il contagio da Covid-19 determini un potenziale profilo di responsabilità penale per il datore di lavoro, nonché di tutte le potenziali sanzioni cui lo stesso potrebbe incorrere in caso di mancata attuazione dei dettami di legge, occorre precisare che il ruolo degli RLS è ben definito all’interno del D.L.81/2008, ed è quello di essere un punto di riferimento tra datore di lavoro, lavoratori, sindacato ed istituzioni. Per tale motivo, mi sarei aspettato delle eventuali proposte, eventualmente aggiuntive a quelle stabilite nelle procedure concordate in sede di incontro con i Sindacati, i Dirigenti ed il Segretario Generale. Certamente bisogna stigmatizzare determinati comportamenti in quanto non risolvono le possibili criticità che possono insorgere anche nei luoghi più sicuri, tenendo presente che non bisogna mai abbassare la guardia. Questo è stato fatto. Allo stato attuale, in merito alla collocazione in isolamento del personale, saranno le indagini epidemiologiche a stabilire come procedere, così come meglio specificato nelle direttive del Ministero della Salute, nei DPCM e nelle varie circolari emanate dalla Regione Siciliana”.

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Messinese stanco
Messinese stanco
1 Gennaio 2021 13:50

Sindaco blablabla