MESSINA. “Ma il governo nazionale vuol proprio prenderci per il culo? Dobbiamo dichiarare il fallimento delle ex Province siciliane? Abbiate la bontà della chiarezza ma basta con l’ipocrisia”. Così il sindaco Cateno De Luca, tornato attivo sui social dopo due giorni di febbre, ha commentato su Facebook l’approvazione di due norme sulla rappresentatività dei patronati e dei caf all’interno del decreto Quota cento e Reddito di cittadinanza.

A fare infuriare il primo cittadino è il mancato inserimento della questione ex Province, ritenuta prioritaria rispetto a “certe puttanate da Prima Repubblica”, come le ha definite nel post. Giorni addietro, nel corso dell’incontro a Palazzo dei Leoni fra i dipendenti, il Sindaco metropolitano e Alessio Villarosa, era stata prospettata la possibilità di inserire l’argomento ex provincie all’interno del decreto in questione.

Nel mirino dei De Luca, nello specifico, finisce il sottosegretario Laura Castelli: “Perché un sottosegretario di stato alla giustizia a 5 stelle si vanta con un proprio comunicato di aver fatto approvare nel decreto quota cento e reddito di cittadinanza degli argomenti estranei e non urgenti? Perché è urgente?”, chiede il primo cittadino riferendosi alla nota dell’esponente pentastellata, che “conferma la volgarità istituzionale che stiamo subendo”, attacca De Luca. “Io intanto stamattina ho bloccato l’esercizio provvisorio della Città metropolitana”.

Proprio ieri, il Sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa aveva annunciato la pubblicazione di un decreto ad hoc che “consentirebbe alle ex Province di fare affidamento su risorse che verrebbero sbloccate per far fronte alle prime necessità di carattere finanziario; un’iniziativa che consentirebbe di dare, dunque, maggiori risposte alle necessità del territorio”, si legge in una nota.

A chiamare in causa Villarosa è lo stesso De Luca: “Quanta altra materia estranea e non urgente stanno facendo ingoiare al Parlamento? – sbraita – Attendo risposte dal mondo politico e soprattutto dal Sottosegretario di Stato”.

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