MESSINA – L’accusa chiede condanne più severe nel processo d’appello “Corsi d’oro 1”, la prima tranche dell’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia. Al centro del processo l’operazione scattata nel 2013 che l’anno successivo fu seguita da una seconda tranche. Il processo d’appello, nei confronti di 13 imputati e cinque tra enti e associazioni è arrivato alla fase conclusiva.
Il sostituto pg Adriana Costabile a conclusione del suo intervento ha chiesto un aumento delle condanne di primo grado chiedendo una pena più severa per dieci imputati, compresi due che erano stati assolti in primo grado, e la conferma per gli altri tre.
Il rappresentante dell’accusa ha insistito nell’atto d’appello della procura che aveva contestato il peculato, reato che dai giudici di primo grado era stato invece riqualificato in truffa aggravata e, dal momento che la prescrizione del peculato non è avvenuta, ha chiesto condanne più pesanti. Ha inoltre chiesto la condanna per associazione anche per quattro imputati.
In particolare il rappresentante dell’accusa ha chiesto 10 anni e 8 mesi per Elio Sauta, presidente dell’Aram, 7 anni e 3 mesi per la moglie Graziella Feliciotto, 4 anni e 11 mesi per Chiara Schirò moglie dell’ex parlamentare Pd passato a Forza Italia, Francantonio Genovese e 2 anni e 8 mesi per Concetta Cannavò della Lumen, 7 mesi per Daniela D’Urso, moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, 3 anni e 11 mesi per Natale Lo Presti, 4 anni e 4 mesi per Nicola Bartolone, 3 anni per l’ex assessore comunale e rappresentante dell’Ancol Carmelo Capone. Infine chiesto 1 anno per Natale Capone ed 1 anno e Giuseppe Caliri (entrambi in primo grado erano stati assolti). Chiesta invece la conferma per Carlo Isaja, Salvatore Giuffrè e Daniela Pugliares.
Il processo di primo grado, celebrato dalla seconda sezione penale del tribunale, si era chiuso a marzo 2017 con 11 condanne e 2 assoluzioni, applicate anche sanzioni amministrative a cinque tra enti ed associazione. Il processo prosegue la prossima udienza per gli interventi dei difensori.
