Di Claudia Mangano e Alessio Caspanello

PALERMO. Sicilia agli ultimi posti per popolazione vaccinata ma anche, insieme a Calabria e Campania, agli ultimi posti per dosi ricevute. L’istantanea della campagna siciliana è questa, una regione in cui nonostante gli sforzi del governo regionale per assicurare un’adeguata copertura vaccinale a tutti (vedi campagna per le isole minori, i vari “vax day” in centri commerciali,  nelle parrocchie, e addirittura all’interno di fast food, e l’apertura di un gran numero di hub), i numeri sono bassi in maniera allarmante. In realtà le cose non stanno esattamente come sembra.

A livello assoluto, i dati delle somministrazioni sono tra i più alti in Italia. La prima dose l’hanno ricevuta 1.216.754 persone (la Sicilia è al quinto posto, superata solo da Lombardia, Campania, Lazio, Emilia Romagna e veneto, e a pari merito con Puglia e Piemonte), e i numeri assoluti sono buoni anche le seconde dosi, ma la percentuale scende drasticamente in rapporto alla popolazione (25,1% hanno ricevuto la prima dose, 11,7% completamente vaccinate). Segnali di ripresa, comunque, si intravedono con l’allargamento delle fasce di accesso al vaccino (ieri sono state somministrate oltre 40mila dosi, record assoluto), segno che chi voleva farsi vaccinare l’ha già fatto, nelle classi che fino ad ora hanno avuto priorità, e chi non lo ha fatto è improbabile che lo farà in futuro.

Percentuale di dosi somministrate sul totale degli abitanti (clic per allargare)

Fino a un mese e mezzo fa la Sicilia era una delle regioni più virtuose, addirittura prima in Italia con l’86% di inoculazioni sul prodotto ricevuto. Oggi è il contrario: nell’isola è stato attualmente somministrato solo il 77% delle dosi arrivate, (due milioni), tanto che con molta probabilità, i vaccini conservati nei frigoriferi e inutilizzati per rifiuto dei pazienti saranno destinati ad altre regioni. Risale infatti a pochi giorni fa la decisione del commissario straordinario per l’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo di suddividere le dosi rimaste inutilizzate nei territori che ne hanno necessità.

Percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle ricevute (clic per allargare)

C’è anche un altro numero che spiega la pessima performance isolana e il crollo da prima a ultima della classe: la Sicilia è ultima anche nella quantità di dosi consegnate, non solo in quelle inoculate. Nella regione sono arrivate solo il 46% delle dosi rispetto alla popolazione globale.

Percentuale di dosi consegnate su abitanti (clic per allargare)

C’è un rapporto di causa effetto? Sicuramente, ma non è chiaro quale sia la causa e quale l’effetto: in Sicilia ci si vaccina poco perchè arrivano poche dosi, o ne arrivano poche perchè ci si vaccina poco? Per sbrogliare la matassa può venire in aiuto la cronaca. Uno dei motivi potrebbe essere la feroce diffidenza nei confronti di Astrazeneca, vaccino che, secondo l’Ema non presenta un numero significativo e rilevante di controindicazioni, ma che la circostanza di sei morti per trombosi avvenute in Sicilia in seguito alla somministrazione del vaccino (senza che sia stata per ora dimostrata alcuna correlazione), ha gettato una luce sinistra sul siero. I sei casi sono a tutt’oggi all’attenzione delle procure (3 a Messina, 1 a Palermo e Trapani e 1 a Catania) senza che i risultati degli esami autoptici siano ancora arrivati.

Tra metà marzo e l’inizio di aprile, in Sicilia avvengono le morti dopo (non “a causa”) l’inoculazione del vaccino, e su Astrazeneca cala lo stigma. Le curve di somministrazione, infatti, calano drasticamente, dopo un’impennata inattesa in occasione dei primi “vax day” senza prenotazione, e si risollevano, di poco, solo da inizio maggio con l’apertura delle campagne vaccinali a diverse fasce d’età e di fragilità.

Dosi di vaccino AstraZeneca somministrate giorno per giorno alle diverse fasce d’età in Sicilia (clic per allargare)

Il siero anglo-svedese è stato distribuito da metà febbraio e ha raggiunto il picco di somministrazioni nel weekend dal 17 e del 18 aprile, giorni in cui la regione ha deciso di avviare gli “open weekend”, dove si è verificata in Sicilia la più alta somministrazione di Vaxzevria (nome commerciale del vaccino di Strazeneca) mai avvenuta, soprattutto per la fascia di età 60-69 che ha raggiunto le 3.777 somministrazioni. Da lì in poi il crollo del siero per tutte le fasce d’età siciliane (ma non solo: un calo, seppure percentualmente minore, si è avuto in tutta Italia).

Dosi di vaccino AstraZeneca consegnate in Sicilia (clic per allargare)

E’ vero quindi che le dosi di Astrazeneca numericamente più massicce sono arrivate a inizio aprile e inizio maggio (oltre 152mila dosi), ma è anche vero che le consegne si sono allungate e rarefatte. E i Vaxzevria sono rimasti nei frigoriferi, mentre la percentuale di siciliani vaccinati scende sempre più in basso.

 

(Tutte le elaborazioni grafiche Antonio Caramia Fonte: ilpandacentrostudio.it)

 

 

 

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