MESSINA. “Non basta avere precluso l’acceso a parenti ed esterni, è necessario che chi lavora a stretto contatto con gli anziani, oltre che essere dotato di adeguati dpi, sia obbligato a risiedere dentro la casa di riposo o, in assenza di locali dedicati nelle strutture, in specifici locali isolati”. Così afferma in un intervento il deputato regionale del Pd, Franco De Domenico, in merito all’emergenza Coronavirus, aggiungendo anche che bisognerebbe “mettere a disposizione tutte le risorse regionali possibili per creare fondi di garanzia, in modo che le banche possano aumentare le somme da erogare a fronte di una garanzia regionale sui debiti e le imprese e le famiglie possano usufruire presto della liquidità erogata”, in modo da affrontare la crisi economica e la ripresa post Coronavirus.

“Voglio porre l’accento su alcune problematiche, in prevalenza sanitarie, che spesso ho constatato in prima persona – scrive infatti De Domenico – Tali problematiche, per la maggior parte sollecitate da territori sui quali ritengo non sia stata posta la giusta attenzione e che si accompagnano alle gravi emergenze, tuttora irrisolte, relative ai tamponi, all’allestimento dei covid-hospital, alla effettiva distribuzione dei 100 milioni ai comuni, alla incapacità di informatizzare gli spostamenti con autocertificazione; quest’ultima, soluzione da me proposta oltre 15 giorni fa e mai realizzata, nonostante la disponibilità alla realizzazione, in meno di una settimana, di diversi team di esperti informatici siciliani. Il risultato? ancora usiamo il cartaceo, rinunciando ad un serio controllo e ad utili informazioni sugli spostamenti, che continuano ad essere troppi e mal controllati”.

“Voglio ritornare sulla questione RSA e case di riposo: sono una priorità assoluta che non è stata affrontata, a mio avviso, con la determinazione richiesta. In particolare, ritengo necessario isolare totalmente le strutture da contaminazioni con l’esterno – spiega il deputato regionale – non basta avere precluso l’acceso a parenti ed esterni, è necessario che chi lavora a stretto contatto con gli anziani, oltre che essere dotato di adeguati DPI, sia obbligato a risiedere dentro la casa di riposo o, in assenza di locali dedicati nelle strutture, in specifici locali isolati, predisposti dalle dalla sanità regionale (emulando la virtuosità dell’istituto Collerale già attivata su base volontaria)”.

“Non possiamo correre nemmeno ipotesi il rischio di contaminazione: gli anziani sono la categoria più colpita dal Covid-19, e in moltissimi casi si rende necessario il ricovero in terapia intensiva, che spesso evolve in decesso. Abbiamo il dovere, anche morale di tutelarli e allo stesso tempo di mettere in sicurezza la capacità del sistema sanitario di reggere un così alto numero di ricoveri”, continua.

“L’imperativo è mettere liquidità nel sistema incominciando a saldare tutti i fornitori del settore pubblico a qualunque livello: statale, regionale, comunale e di tutti gli enti locali – spiega invece De Domenico per quanto riguarda la crisi economica – Si dovrebbero mettere a disposizione tutte le risorse regionali possibili per creare fondi di garanzia, in modo che le banche possano aumentare le somme da erogare a fronte di una garanzia regionale sui debiti e le imprese e le famiglie possano usufruire presto della liquidità erogata. Sfruttare, infine, gli Alberghi e le strutture sanitarie private (peraltro già attrezzate e dotate di personale) per supportare la degenza dei casi meno gravi di contagio e, soprattutto, agire con immediatezza” conclude.

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