MESSINA. La lettera ha un nome che è tutto un programma: “Presentazione giustificazioni assenze“, e no, non viene da un preside, ma dalla presidenza del consiglio comunale. “Si comunica a tutti i signori consiglieri, che le giustificazioni di assenza alle sedute del consiglio comunale devono essere inviate con sufficiente anticipo prima dell’inizio della seduta, ed oltre che alla scrivente presidenza del consiglio, inviate anche al servizio resocontisti. La giustificazione deve essere debitamente protocollata dal gruppo politico d’appartenenza”. Firmato Emilia Barrile, presidentessa del consiglio comunale di Messina.

Il vespaio sollevato da Cambiamo Messina dal Basso, che ha “messo in mora” presidenza del consiglio e segreteria generale sulle assenze senza giustificazione dei consiglieri comunali, ha lasciato il segno. Quattro consiglieri, in particolare, pare ne abbiano fatte più di sei consecutivamente: cosa, questa, passibile di decadenza, secondo l’articolo 41 del regolamento d’aula. Perchè “pare” e non “è”?

Perchè non esiste un metodo di rilevazione delle assenze giustificate. Sembra una barzelletta, ma è la verità. E per questo, Emilia Barrile, come si fa alle scuole medie, ha dovuto mettere dei paletti e fissare le regole per le giustificazioni.

“In caso di assoluta necessità ed urgenza e sempre prima dell’inizio della seduta – ha specificato poi – possono essere inviate alle e-mail sotto specificate, della presidenza del consiglio e del servizio resocontisti”.

Come accadeva fino ad oggi? ““Prima i consiglieri davano annuncio dell’assenza a voce o telefonavano, poi avvertivano tramite un sms, adesso la presidenza chiede una lettera scritta o un’email, e va tutto protocollato”, aveva spiegato Emilia Barrile. Che subito dopo aveva aggiunto “Di recente abbiamo avuto problemi col protocollo, quindi le assenze giustificate non sono state prese”. Per tagliare la testa al toro, da oggi si codifica tutto.

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