MESSINA. E’ del primo aprile scorso la notizia della chiusura della biglietteria della stazione marittima,  “a completamento di una progressiva desertificazione dell’intera area del porto storico dove negli ultimi anni di sono perse decine di posti di lavoro e messe in ginocchio numerose attività commerciali.”

Lo dichiarano le federazioni trasporti di Cgil Cisl Uil, che denunciano “l’ennesimo scippo alla mobilità cittadina, la biglietteria della stazione marittima, una struttura con oltre settant’anni di storia ferroviaria che operava negli ultimi tempi per conto di Bluferries”. La biglietteria ha chiuso i battenti dal primo di Aprile scorso “mettendo così a repentaglio altri cinque posti di lavoro tra i dipendenti della ditta Nettuno Multiservizi, aggiungono Enzo Sgro , Lillo D’Amico e Michele Barresi , responsabili rispettivamente di Filt Fit e Uiltrasporti “L’emorragia di posti di lavoro e di attività produttive nell’area del porto storico è ormai inarrestabilee questo diventa il frutto dell’abbandono forzato della Società Bluferries costretta gioco forza a trasferire l’intera flotta a Tremestieri nel totale disimpegno del governo nazionale che non ha mai destinato al servizio di traghettamento verso Villa San Giovanni le necessarie risorse economiche”.

Ne hanno anche per l’amministrazione, i sindacalisti: “Ieri abbiamo assistit  ad una città in ginocchio per il controesodo pasquale con la viabilità impazzita da Boccetta alla via Garibaldi , esempio dell’ennesima mancanza di qualsivoglia programmazione da parte dell’amministrazione comunale. Neppure le richieste avanzate dal sindacato di garantire almeno in deroga alle ordinanze comunali l’esodo del solo gommato leggero dal porto storico per il periodo pasquale hanno trovato accoglimento dall’amministrazione così oggi assistiamo a perdite occupazionali e come prevedibile ad una città invasa dal traffico del controesodo interamente diretto alla Rada San Francesco”. 

 “Chiediamo al Sindaco e al prefetto di Messina un urgente incontro – continuano le segreterie dei trasporti di Cgil Cisl e Uil – per capire quali siano i reali progetti in essere sulla mobilità nello Stretto e per garantire i livelli occupazionali dell’indotto oggi a rischio per approssimazione e scarsa visione strategica”.

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