MESSINA. Sono fortemente critiche e sul piede di guerra ben sette delle otto sigle sindacali aziendali interne ad Atm, unite in modo compatto ed in maniera inedita per rivendicare il diritto allo stipendio di dicembre, in ritardo ormai di quattro settimane, che sta penalizzando i 500 dipendenti e le loro famiglie. Sabato mattina pertanto i rappresentati di Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl, Orsa, Cup Trasporti e Silc, con una delegazione di lavoratori liberi dal servizio, presidieranno Palazzo Zanca “per avere risposte certe dall’amministrazione comunale e dalla direzione aziendale”. Nelle more – spefificano – sarà inevitabile porre in essere ogni strumento sindacale per limitare le prestazioni di lavoro straordinario come prima forma di protesta.

«La protesta per il legittimo diritto allo stipendio e la denuncia per un’organizzazione interna all’azienda che evidenzia logiche clientelari e consociative con dinamiche di certo non meritocratiche – si legge in una nota – uniscono l’ampio fronte sindacale per puntare il dito contro le scelte del management di Atm, per cui sono già attivate le procedure di sciopero. L’Atm – prosegue il testo – naviga a vista con evidenti ricadute sul servizio offerto, pertanto a garanzia del salario e dell’efficienza del TPL cittadino, che in questo stato di cose rischia l’interruzione di fatto, entrambe priorità manifestate negli impegni presi dal sindaco De Luca, il primo cittadino deve immediatamente provvedere a trasferire maggiori risorse finalizzate a garantire il legittimo diritto allo stipendio dei dipendenti».

 

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