MESSINA. «Bisogna intervenire urgentemente sulla gestione del 118 in Sicilia. La situazione sta diventando insostenibile per la sempre più imponente carenza di personale». Vincenzo Ciraolo, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina e candidato all’Assemblea Regionale Siciliana del prossimo 25 settembre nella lista di Fratelli d’Italia, partito del leader Giorgia Meloni, punta il dito contro la gestione del servizio di urgenza sanitario che negli ultimi tempi è sotto accusa per il mal funzionamento legato principalmente alla mancanza di medici preposti al servizio.

«Basta solo prendere in considerazione Messina e provincia dove negli ultimi due/tre anni la percentuale di carenza si è assestata intorno al 50 per cento. Questo significa che molte ambulanze arrivano senza il medico a bordo. Ci sono problematiche che vanno risolte nel più breve tempo possibile e che io voglio portare avanti all’interno del governo regionale. La prima cosa da definire è la parte gestionale. Il 118 deve essere un’Azienda Unica in grado di gestire il servizio in tutte le sue componenti. In questo momento, infatti, il direttore di Centrale ha competenza sul servizio delle ambulanze ma non sul personale medico che dipende dai vari ospedali di riferimento». «E poi – riprende Ciraolo – per i medici preposti al servizio del 118 vanno garantite certezze economiche e giuridiche. Come ben sappiamo i medici sono spesso oggetto di denunce e la non adeguata retribuzione spinge i dottori a optare per altri servizi. Nel caso specifico dei medici che lavorano sulle ambulanze va precisato che vengono contrattualizzati nella categoria di medici di famiglia per cui vista l’età pensionabile di molti medici curanti e lo scorrere delle graduatori chi lavora al 118 sceglie di andare via per occupare i posti vacanti legati ai pensionamenti».

«Ancora di più – conclude il candidato di Fratelli d’Italia – va garantita una formazione continua dei medici che deve essere a carico delle aziende ospedaliere». Ciraolo mette in evidenza, inoltre, “le oggettive difficoltà dei Pronto Soccorso. Strutture spesso vecchie e non in grado di gestire il notevole flusso di gente che chiede aiuto. La stessa rivoluzione va attuata e reimpostata sui Nebrodi. Per i comuni montani, che per la loro configurazione territoriale sono difficili da raggiungere, basterebbe adeguare tecnologicamente le guardie mediche in modo rendere i medici operativi fin da subito e non aspettare per forza all’arrivo dell’ambulanza”.

 

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Antonino
Antonino
18 Settembre 2022 23:38

Strano che questo signore non parli come educare la gente a chiamare prima il medico curante, la guardia medica per i malati cronici e codici minori quando le persone chiamano in centrale per interventi che potrebbe fare il medico curante. Il 118 si chiama solo in condizioni di emergenza urgenza strano che questo signore non lo dica.