Il tarlo

(La nuova frontiera; Layla Martinez, 2023)

Le case racchiudono le storie di chi le ha abitate, e quella di questo romanzo non fa eccezione. Le sue pareti, che si restringono e si dilatano come i polmoni di un grande animale, custodiscono angeli in cucina, sparizioni mai risolte, ombre e voci che affiorano dai letti. Ed è lì che vive una giovane donna, insieme alla nonna persa in un passato che non se ne vuole andare, un tempo di guerra e povertà che si è lasciato dietro un imprecisato numero di vittime. A sconvolgere le cose è un tremendo delitto, l’ultimo di una lunga catena di vendette e di ingiustizie che affondano le loro radici in quel passato lontano.

Con una tensione crescente ‘Il tarlo’ ci fa immergere in una realtà oscura, a volte spaventosa, utilizzando tutti i meccanismi del romanzo gotico per raccontarci una storia di rancore sedimentato e di rabbia scatenata dalla violenza di genere e di classe.

Consigliato a chi ha amato la casa ispirata di Alberto Savinio ed è affascinato dalle energie del passato che sprigionano i luoghi.

 

Volti nella folla

(La nuova frontiera; Valeria Luiselli, 2023)

Una giovane donna vive a Città del Messico con due figli piccoli e un marito che forse la tradisce. Tra giocattoli dimenticati e calzini scompagnati, si sente mancare l’aria e inizia a scrivere “un romanzo silenzioso per non svegliare i bambini” in cui rievoca la sua giovinezza a New York, la vita spensierata e libera di quando si ubriacava di poesia e frequentava uomini eccentrici. Dalla sua penna però emerge con forza anche la figura di un poeta conosciuto tra gli scaffali della biblioteca dell’università, un artista romantico che ha sfiorato García Lorca, tradotto Emily Dickinson e applaudito Duke Ellington nei bar fumosi di Manhattan. Le presenze del passato come ombre sfuggenti s’incontrano e si spiano in un mondo all’apparenza sospeso mentre una domanda s’insinua: quante vite e quante morti ci sono in una sola esistenza?

Consigliato a chi ama contaminare la propria quotidianità con l’immaginazione e il sogno.

 

La figlia unica

(La nuova Frontiera; Guadalupe Nettel, 2020)

Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e probabilmente non sopravvivrà al parto. Inizia così per Alina e Aurelio un doloroso e inatteso processo di accettazione. Non sanno ancora che quella bambina riserva loro delle sorprese. È Laura a narrarci i dilemmi della coppia, mentre anche lei riflette sulle incomprensibili logiche dell’amore e sulle strategie che inventiamo per superare le delusioni. E infine c’è Doris, vicina di casa di Laura, madre sola di un figlio adorabile ma impossibile da gestire.

Un libro in cui è impossibile non riconoscersi almeno un po’. La storia di tre donne che ci fa riflettere su quante forme può assumere la famiglia.

 

Corpi mobili

(La nuova Frontiera; Jane Sautière, 2024)

Corpi mobili è un memoir dalla straordinaria forza evocativa in cui Jane Sautière racconta della sua adolescenza a Phnom Penh, dove ha vissuto insieme alla famiglia, dal luglio del 1967 al luglio del 1970.

A scatenare i ricordi è un problema agli occhi, la comparsa dei corpi mobili, una sorta di ombre, di forme fugaci, di piccoli detriti che si muovono sulla retina e che divengono potente metafora delle persone che hanno fatto parte della vita dell’autrice: i genitori, i fratelli morti prima della sua nascita, i primi amori, fino alle vittime del genocidio degli khmer rossi. Ma anche delle sensazioni provate in quegli anni, i frutti esotici, il caldo, le strade della città, la fauna e le piante locali. Volti ed esistenze evocati nel tentativo di strapparli all’oblio e restituirli alla memoria. Un libro denso di colori, odori, sapori, in cui la storia personale incontra quella collettiva e la riflessione si fa a un tempo individuale e universale, lirica e pulsante di vita.

Lettura consigliata a chi ha nostalgia di quello che è stato il proprio paese d’adozione per periodi più o meno lunghi della sua vita e che l’ha segnata per sempre.

 

Fotografia

(La nuova Frontiera; Rodolfo Walsh, 2014)

L’impegno politico, la tragica morte, il giornalismo d’inchiesta che svela i retroscena del potere, sono tutti aspetti della vita di Rodolfo Walsh che hanno relegato in secondo piano la figura dello scrittore. Ma i suoi racconti sono unanimemente ritenuti uno dei punti più alti della narrativa breve latinoamericana del XX secolo. Fotografie riunisce per la prima volta in italiano alcuni tra i più celebri racconti: Quella donna, Nota a piè di pagina, Foto, Lettere, Irlandesi dietro a un gatto e I riti terreni.

Un grande classico della casa editrice in cui l’autore delinea, attraverso i brillanti racconti, un ritratto interessante dell’Argentina contemporanea.

 

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