I racconti della nebbia

(Paolo Benvegnù, Nicholas Ciuferri; People; 2018)

I racconti delle nebbie è un progetto di musica e narrazione che si contaminano a vicenda, accompagnato e arricchito dalle illustrazioni di Alessio Avallone che rendono ancora più vivido l’immaginario evocato. La fragilità, il tradimento, il conflitto e la difficoltà di dar loro una voce: oltre a questi temi cardine, a caratterizzare i venti racconti di Nicholas Ciuferri concorrono la forte introspezione, lo sfasamento e lo scontro tra le prospettive dei protagonisti, uomini e donne perlopiù trincerati nei loro dissidi interiori. I racconti non hanno un’ambientazione unica ma si svolgono in diverse atmosfere, trattando tematiche di varia natura: dalla prostituzione alla guerra, dall’amore omosessuale alla schizofrenia, senza tralasciare argomenti più leggeri dai tratti spiccatamente comici. La narrazione trasporta il lettore-ascoltatore fin dentro gli episodi e i luoghi delle vicende, tratteggiate dalle tracce musicali composte appositamente da Paolo Benvegnù, in questo suo nuovo percorso artistico.

Consigliato a chi ama leggere ascoltando musica: questo progetto è il mix perfetto.

 


 

Neroconfetto

(Giulia Sara Miori; Racconti; 2021)

In un negozietto vintage compri una giacca che, a detta di tutti, ti sta benissimo. La indossi e scopri che ora il mondo ti vede diversamente: più bella, anzi bellissima, ma non come vorresti. Stare al centro dell’attenzione è quello che hai sempre voluto, ma ora che si avvera vivi nel peggiore dei tuoi incubi. Succede spesso in queste storie: gli eventi lieti portano con sé il proprio rovescio e riservano brutte sorprese. Come quando una giovane madre si ritrova in casa una presenza minacciosa, un estraneo, si direbbe, salvo poi scoprire che si tratta di suo figlio. Oppure quando il tempo si ferma solo per te e un volo di tre ore sembra destinato a durare un’eternità, l’orologio che batte sempre le 16.34. E poi c’è quel colloquio per un lavoro che sembra ti abbiano cucito addosso, in fondo si tratta solo di giocare con una bambina e le sue bambole. Cosa potrà mai andar storto? Ossessioni, ombre, ricordi che hanno tutta l’aria di essere fantasmi sembrano inseguire le protagoniste di questi racconti ovunque vadano, che sia Milano o l’Olanda, lasciandole inermi, impreparate davanti alla violenza dei desideri propri e altrui. E mentre due ragazze rimangono legate per sempre anche quando una delle due cerca di sfuggire, e dal cimitero di Trento esce una giovane donna che si sta ancora scrollando la terra di dosso, la voce perturbante di Miori ci guida in un territorio altro, quello dello strano e del macabro, per mostrarci il lato oscuro di ogni ideale di perfezione e di bellezza, nero come i confetti di una fiaba gotica.

Un piccolo gioiellino per chi ama la fascinazione dell’incubo senza perdere di vista il sogno

 


 

A Bloomsbury

(Mary Butts; Safarà)

Un’eccentrica modernista inglese, dimenticata a causa della sua biografia controversa, per la prima volta in traduzione italiana. I racconti di Mary Butts (1890-1937), selezionati e tradotti per la prima volta in lingua italiana, raccontano di amori e tradimenti, magia e messinscena, credenza e follia, ma soprattutto raccontano la Lost Generation negli anni ‘20 e ‘30. In questi racconti dal tocco rapido, ellittico e a tratti altamente sperimentale, dove regna l’immaginazione attiva e dove il velo tra naturale e soprannaturale può essere lacerato in un istante e altrettanto rapidamente restaurato, il talento di Mary Butts prorompe come l’impetuosità della sua vita tragicamente breve, costellata dai tempestosi legami con i più grandi scrittori della sua epoca tra cui Evelyn Waugh, Ezra Pound e T.S. Eliot, Katherine Mansfield e Virginia Woolf..

Consigliato a chi desidera scoprire una scrittrice che è cresciuta in mezzo ai dipinti di William Blake che è stata influenzata dall’occultismo di Aleister Crowley.

 


 

Il club dei mancini

(Günter Grass; Marotta e Cafiero; 2022)

Diciannove racconti comici e surreali, satirici e grotteschi, dove viene fuori tutta la potenza della scrittura aggressiva dello scrittore tedesco. In queste pagine incontrerete una fantomatica associazione in cui sono ammessi solo i mancini, in cui si esalta la mancinitudine. Parlerete con una donna che non sopporta il suono delle mele masticate. Guarderete un toro murato nella parete di un matador in pensione che prende vita alla vista di un drappo rosso. Leggerete di uomini che partecipano ad attacchi terroristici a ritmo di valzer e altri che attendono di veder un pesce comparire in giardino. Il tutto stampato su carte colorate che trasformano questo libro in un oggetto di design, ogni volume è un esemplare unico. Il club dei mancini esalta la diversità e l’unicità.

 

Consigliata a chi ancora non conosce il lavoro enorme che questa casa editrice fa, dalla stampa su carta riciclata e l’utilizzo di inchiostri non inquinanti alla rigenerazione sociale di quartiere. La casa editrice è dedicata al cugino Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, ragazzo disabile ucciso per errore a Scampia durante una faida tra bande. Come loro stessi dicono: “Ci avevano detto che avremmo chiuso dopo un mese perché a Scampia nessuno legge e noi per dispetto abbiamo pubblicato un premio nobel per la Letteratura: Günter Grass”

 

 


 

Tipi Bizzarri

(Amalia Guglielminetti; Rina edizioni)

Tipi bizzarri, pubblicato per la prima volta nel 1931 da Arnoldo Mondadori, fa parte di quel genere di produzione narrativa d’intrattenimento, in cui le scrittrici italiane trovarono sempre più spazio per far sentire la propria voce riguardo la questione femminile e il ruolo della donna nella società. Ma ciò che rende ancora oggi questa raccolta veramente rivoluzionaria e di forte attualità è la volontà dell’autrice di presentare la lotta femminile per affermare una piena autonomia, la presa di coscienza del proprio essere e la spinta di emancipazione dai canoni tradizionali che caratterizzarono le prime due decadi del Novecento. Sono proprio questi elementi che accomunano tutti i racconti e ci portano alla scoperta di quella carrellata di personaggi che la Guglielminetti presenta. La volontà di creare scenari di facile fruizione, diretti, in cui manifestare la bizzarria di comportamenti e parole di quei “tipi”, osservati dalla lente schernitrice dell’anticonformismo e dell’ironia e descritti attraverso l’uso attento e sferzante di una lingua sofisticata, alta e a tratti solenne, rendono questa raccolta interessante e stimolante per il lettore, il quale ha il compito di riuscire a comprendere, sin dalle prime righe, che non è più importante la complessità della struttura narrativa e dell’intreccio entro cui sono inseriti e si muovono i personaggi, bensì l’abilità di sguardo e di fredda analisi che svela la labile e corrotta moralità di ogni donna e uomo conducendoli e inchiodandoli a un beffardo destino. In questa raccolta Amalia Guglielminetti dimostra una propria originalissima capacità di ripensare i rapporti tra uomo e donna, di ribaltarli completamente, scardinando le più sciocche e patetiche credenze borghesi, e riorganizzando i ruoli di genere all’interno del mutamento che investì la società e la cultura italiane tra Ottocento e Novecento. Rimane solo da chiedersi chi avrà la meglio in questa perfida battaglia di sessi all’ultimo colpo.

Consigliato a chi ama le riletture storiche. Mai come ai tempi della (ri)nascita delle correnti neo-femministe questa raccolta di racconti di Amalia Guglielminetti può considerarsi una lettura più giusta e stimolante

 

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