MESSINA. “Ci sono un’infinità di tratti di autostrada inspiegabilmente chiusi o ristretti, che costringono a percorrere una sola corsia, ma dall’altro lato non si vedono lavori, e non si capisce perchè”, ha spiegato ieri uno stupito Renato Schifani, giustificandosi per il ritardo col quale aveva raggiunto Messina da Palermo per un incontro elettorale di lancio della sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. Di quali tratti parla l’ex presidente del Senato? Di una moltitudine di deviazioni, carreggiate impercorribili, restringimenti e singole corsie di cui è disseminata l’A20 Messina-Palermo, autostrada che, al contrario della A18 Messina-Catania, della quale sta per essere ultimata la completa riasfaltatura, non solo è in condizioni da Beirut nel 1985, ma con poche se non nulle speranze che la situazione possa cambiare. Perchè la maggior parte delle carreggiate ridotte sono in corrispondenza di viadotti per i quali la restrizione è una prescrizione di sicurezza che è stata imposta dopo la verifica della condizioni dei viadotti imposta dal ministero delle Infrastrutture. A seguito di questa, Autostrade Siciliane aveva selezionato una terna di esperti strutturisti hai quali è stato richiesto di verificare le condizioni di sicurezza di tutti i ponti e viadotti. Ultimo di questi, in ordine di tempo, è il viadotto Guglielmo, sulla tangenziale messinese, all’altezza dello svincolo di San Filippo, in entrambe le direzioni di marcia. Prima di quello, è toccato alla corsia di sorpasso del viadotto Rometta 1, chiuso dal 21 luglio, e al viadotto Roccella, in cui si cammina in corsia unica centrale dal 4 agosto. Da marzo 2022 i lavori di risanamenti strutturali di pulvini e pile e la riqualificazione delle barriere hanno ridotto a corsia unica centrale la bretella di accelerazione del viadotto Imera. Da luglio 2021 c’è il restringimento che fa camminare in corsia unica centrale nel viadotto Natoli – S. Michele. Nella stessa data, nelle more delle verifiche di vulnerabilità delle strutture, il ministero ha ridotto alla sola corsia centrale la percorrenza dei viadotti Torregrotta, Niceto, Mela, Longano, Termini, Mazzarrà, Montagnareale, Zappulla, Rosmarino. E’ del 2022, invece, il provvedimento preso a causa di un problema tra spalla (lato Palermo) e impalcato scarichi del viadotto San Teodoro che ha comportato la chiusura della corsia di marcia. Secondo il Cas, si sta provvedendo a redigere progetto per la sostituzione. Un mese e mezzo fa le verifiche hanno evidenziato un ammaloramento di un giunto del viadotto Pagliaro: il consorzio autostrade assicura che si provvederà nel più breve tempo possibile alla progettazione, nel frattempo è chiusa la corsia di marcia. Per un intervento da eseguire in corrispondenza del sottovia, dal 2020 è chiusa la corsia di sorpasso prima dello svincolo di Santo Stefano di Camastra. A scartamento dirotto anche il ponte Troffe, tra Rometta e Milazzo, tratta in cui sono quasi più i km percorsi in carreggiata ridotta rispetto a quelli liberi. Poi ovviamente c’è la madre di tutte le restrizioni: il viadotto Ritiro, chiuso dal 2012, con quattro km di corsia unica a partire dalla galleria Telegrafo in direzione Messina (e qualcuno in meno direzione Palermo), teatro negli anni (e negli ultimi mesi) di un gran numero di incidenti. Infine sono sono o sono state chiuse nei mesi scorsi le gallerie Cicero, Calavà, Petraro, Cipolla,  San Biagio, Rosmarino, Malerba. Per tutti si attende la relazione per capire se i tratti con restrizioni sono sicuri, e quindi riaprirli regolarmente alla percorrenza, o se c’è bisogno di intervenire in maniera massiccia dal punto di vista strutturale.

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