MESSINA. A gennaio 2023 i prezzi a Messina sono aumentati dell’11,5% rispetto l’anno precedente. É quanto emerge dal primo report annuale del Comune di Messina, che ha rilevato un aumento dei prezzi rispetto a gennaio 2022, nonostante ci sia stato un decremento rispetto a dicembre 2022 del -0,7%. Ad aumentare maggiormente, tra i consumi quotidiani rispetto al 2022, soprattutto i costi relativi alle abitazioni: acqua, elettricità e combustibili, in crescita del +39,8%; a seguire ci sono i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+12,4%), i trasporti (+8,7%), i mobili, gi articoli e i servizi per la casa (+8%), i servizi ricettivi e di ristorazione (+6%), l’abbigliamento e le calzature (+3,6%), la ricreazione, gli spettacoli e la cultura (+2,6%),  le bevande alcoliche e i tabacchi (+2,1%) e l’istruzione (+1,5%), finendo con i servizi sanitari e le spese per la salute, che hanno subito un aumento del +0,4%. A non subire variazioni, invece, le comunicazioni. Tra gli aumenti a distanza di un solo mese ci sono gli articoli per fumatori, con un aumento del +0.7% e dello 0.1% di sigari e sigarette. Aumentano del +2,7% anche il prezzo del gas in città e della posta certificata (+1,3%; +3,8% il tendenziale, ovvero la differenza rispetto al mese precedente). Rispetto a dicembre 2022, diminuiscono invece i prezzi di luce, prodotti farmaceutici e trasporti, che però hanno subito un aumento rispetto a gennaio 2022. In particolare per quanto riguarda l’energia elettrica a tariffa bioraria e la fascia diurna feriale sono aumentate del +1,9%, mentre la fascia notturna, weekend e festivi del +9,0%. Nel mercato libero la situazione non cambia e rispetto al 2022, a gennaio gli utenti hanno pagato +174,7% (ma comunque meno rispetto a dicembre). In un anno sono aumentati del +2,5%  anche i prezzi dei medicinali di fascia C – COP, mentre diminuiscono quelli di fascia A NIC/FOI (-0,1%; -1,2%). Anche viaggiare è diventato più costoso: un volo su scala nazionale a gennaio è costato il 62% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (ma il 30% in meno rispetto a dicembre), su scala intercontinentale il +37,3% (ma -25,7% rispetto a dicembre) e i voli europei +80,6% (-25% rispetto a trenta giorni prima). In generale quindi rispetto a dicembre 2022, gennaio 2023 ha registrato una diminuzione dei prezzi, come il -2,5% del settore del trasporto marittimo, che però resta del +8,1% più alto rispetto a gennaio 2022. Contrariamente il trasporto ferroviario regionale è aumentato in entrambi i casi (+1,3% il congiunturale e +4,3% il tendenziale) a causa della variazione dei listini di alcune regioni, mentre i costi nazionali sono aumentati a livello congiunturale ma diminuiti del -5% rispetto a gennaio 2022. La causa è ricollegabile alla minore disponibilità di offerte riguardanti il servizio intercity notte.

Per le attività turistiche e ricreative: i pacchetti vacanza diminuiscono sia a livello internazionale (-4,0%; -7,2% il tendenziale) che a livello nazionale (-2,3%; +12,5% il tendenziale), a causa del segmento montagna. Viceversa salgono i prezzi di villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+6,4%; +7,5% il tendenziale) e degli agriturismi (+2,6%). Tra le attività ricreative registrano un aumento congiunturale dei prezzi gli impianti di risalita (+12,1%; +12,5% il tendenziale) e i parchi di divertimento (+3,3%; 0,0% il tendenziale). Nel settore cultura invece si rileva un marcato calo del prezzo dei libri di narrativa (-12,6%; -11,4% il tendenziale), a fronte dell’aumento del prezzo del download di e-book (+9,3%; +4,3% il tendenziale). Si registra l’aumento dei giornali quotidiani, sia di quelli a diffusione nazionale (+0,7%; +3,1% il tendenziale) che di quelli a diffusione locale (+1,3%; +4,9%), a fronte di una diminuzione dei periodici (-0,4%; +8,2% il tendenziale). Le variazioni congiunturali di prezzo dei quotidiani e dei periodici sono legate ad una diversa distribuzione degli allegati.

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