MESSINA. L’Amam non ha raggiunto tutti i risultati, in termini di incremento delle ore di erogazione e quantità di acqua disponibile dai rubinetti che il socio unico, il comune di Messina aveva fissato a febbraio, anche prima della catastrofica estate che ha visto in città (soprattutto in alcune zone, storicamente “disgraziate”) una crisi idrica senza precedenti. E’ quanto emerge dalla “relazione sugli obiettivi di gestione 2024-2026”, un sistema di controllo trimestrale che Palazzo Zanca esercita sull’attività delle sue partecipate e sul rispetto degli obiettivi fissati. E quella che si occupa di acquedotto e di approvvigionamento idrico ne esce a tratti con le ossa rotte.

Nel rendiconto dei traguardi raggiunti al 30 giugno, il primo aspetto deficitario è quello più importante, cioè l’obiettivo “Progetti h24, acqua per tutti, tutti i giorni”, che già a inizio estate suonava quasi come una beffa, con mezza città che iniziava ad avere i rubinetti a secco per giorni, e una erogazione drasticamente ridotta. Secondo Amam, “il gruppo di lavoro h24 prosegue nelle sue funzioni operative di manutenzione programmazione. Efficientando il sistema di gestione di pompaggio e diminuendo le perdite, è stato possibile contenere gli effetti negativi della siccità attestando la media oraria di distribuzione a 10 ore e 30 minuti,” aggiungendo che “il numero di zone servite d’acqua 24 risultano cinque”. Relazione decisamente ottimistica, ma che non ha convinto: e infatti è piuttosto laconico e non altrettanto positivo (ed espresso in un italiano zoppicante), il giudizio del Comune: “Analizzando la relazione fornita dall’organismo partecipato, l’obiettivo non è stato possibile raggiungere (sic)”, si legge nel resoconto.

Anche per l’obiettivo di “potenziamento fonti approvvigionamento ed efficientamento energetico al fine di ridurre i costi di gestione e garantire la distribuzione dell’acqua H 24 per tutta la città” il giudizio , seppure non tranciante come il precedente, non è positivo. Analizzando le relazioni, Palazzo Zanca conclude che, sui procedimenti da adottare per individuare risorse idriche alternative che prevede un incremento del 20% rispetto al 2019, “l’obiettivo in fase di raggiungimento, ma non si riscontra la percentuale di incremento di risorsa idrica raggiunta“.

Tutto questo, prima della devastante estate appena trascorsa. Per il prossimo resoconto trimestrale si attendono i fuochi d’artificio.

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messinese stanco
messinese stanco
15 Novembre 2024 13:10

Buongiorno principessa!