MESSINA. Non è andata come sperato la prima giornata di razionamento idrico con metà città con acqua e metà senza, divise in due zone, per garantire a chi l’acqua ce l’ha a giorni alterni, una portata e una pressione sufficienti all’erogazione e al riempimento dei serbatoi anche ai piani più alti: i problemi di mancato approvvigionamento di interi rioni sono rimasti quelli di prima.
Lo ha sottolineato, per esempio, il presidente del III quartiere Alessandro Cacciotto: “Dalle prime ore di questa mattina si registrano i cronici problemi a Villaggio Aldisio e Quartiere Lombardo con pochissima erogazione e pressione idrica. Ma c’è di più: a Camaro, per esempio, zona non interessata fino ad oggi da particolari problemi idrici, da stamattina registra una diminuzione della pressione idrica. L’ Amministrazione dovrebbe poi chiarire cosa è stato previsto, a parte le autobotti certamente insufficienti, per quelle zone che hanno una sofferenza idrica ma che non sono comprese né nella zona A e né nella zona B e che si trovavano sostanzialmente nel limbo. Insomma se questa è la partenza credo che si sia già rilevata un fallimento totale”.
Testimonianze che arrivano dagli sventurati rioni da sempre afflitti da problemi di acqua (che dipendono solo in parte dalla contrazione di erogazione dovuta al fatto che la Sicilia è in preda alla siccità peggiore da decenni a questa parte), raccontano dei “soliti” problemi: chi abita ai piani bassi, e ha un’erogazione parzialmente normale, utilizza tutto il flusso per i normali bisogni giornalieri, per riempire i serbatoi e per lavatrici e lavastoviglie, col risultato che la portata e la pressione si fermano ai piani bassi.
Quartiere Lombardo, una delle zone (le altre sono Montepiselli in zona “A”, rione Ogliastri, san Licandro e Faro, in zona “B”) in cui da sempre l’acqua crea grattacapi, ha problemi di distribuzione in rete (una rete che disperde il 53% delle acque): secondo Amam, e secondo l’amministrazione, non risolvibili in tempi brevi, perchè necessiterebbero di interventi massicci (e di conseguenza di interruzione totale dell’erogazione per giorni). Uno dei progetti finanziati all’Amam con fondi Pnrr da 21 milioni di euro prevede proprio la sostituzione dell’intera rete terziaria, quella che dal sottostrada porta l’acqua ai rubinetti delle case, ma non è un’operazione imminente. Nel frattempo un’altra estate con l’acqua col contagocce da rubinetti e docce.