MESSINA. “Probabilmente, se Dante Alighieri vivesse ai nostri giorni ambienterebbe la cantica dell’Inferno lungo l’autostrada Messina Palermo: la frase ‘Lasciate ogni speranza, o voi che entrate’ starebbe benissimo ad ogni svincolo d’ingresso, ammesso che si riesca a trovare il cartello indicatorio”. È quanto afferma in una nota stampa il deputato regionale Giuseppe Laccoto, che commenta amaramente le condizioni in cui versa l’autostrada A20: “Imboccare la Messina-Palermo – scrive – significa avventurarsi in una lunga sequela di interruzioni, rallentamenti, tratti a doppio senso di circolazione o a corsia unica, disagi che hanno ripercussioni evidenti dal punto di vista lavorativo, economico, sociale e anche psicologico per gli utenti viaggiatori. I cantieri, i restringimenti e le limitazioni di velocità non sono eccezioni, ma regola quotidiana con cui confrontarsi, senza indicazioni di durata e di efficacia”.

”In molti svincoli – prosegue – manca la segnaletica in entrata e in uscita, diverse gallerie presentano una illuminazione carente o del tutto assente, sui viadotti il traffico è indirizzato in corsia unica centrale in attesa dei riscontri delle indagini strutturali sui materiali, i cantieri ‘momentanei’ per eseguire interventi di manutenzione si rivelano a tempo indefinito. Per non parlare del ‘girone dell’inferno’ che devono attraversare i ‘dannati’ per raggiungere Messina Boccetta”.

Lo scorso marzo, Laccoto aveva presentato una interrogazione parlamentare per chiedere la riduzione o l’abolizione del pedaggio, “in considerazione delle numerose interruzioni a tempo indefinito e della diffusa condizione di insicurezza certificata anche dalle numerose indagini e dai sequestri operati dall’autorità giudiziaria”.

“Non ci sono stati riscontri a quella richiesta – afferma – ma i gravi e quotidiani disagi continuano. Credo che il governo regionale debba intervenire subito presso il Consorzio Autostrade Siciliane per sollecitare provvedimenti eccezionali e urgenti per ristabilire le condizioni di piena percorribilità dell’autostrada. Quelle attuali non sono condizioni accettabili da paese civile”.

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