MESSINA. “L’indagine è stata messa a punto nel 2019/2020 ante covid e si riferisce a dati raccolti negli anni precedenti. Mi sembra giusto segnalarlo, anche se oggettivamente non tutte le criticità sono state risolte ma ad esempio la questione rifiuti per le strade è superata“. L’assessore alla Cultura Enzo Caruso interviene sull’analisi del crocerismo messinese commissionata dall’Autorità portuale, nella quale si evidenziava come i turisti (la maggior parte di essi) vedevano Messina: sostanzialmente sporca, pericolosa e carente nei servizi.
Ma va davvero tutto così male? No, ovviamente. Nello studio dell’autorità portuale vengono anche elencati un paio di punti di forza di Messina. I più “pesanti” arrivano proprio dalle compagnie di navigazione, che evidentemente nello Stretto ci stanno bene, e lo promuovono come meglio possono. Le principali compagnie croceristiche che scalano a Messina, all’interno dei loro siti web, nella sezione dedicata alla descrizione del porto utilizzano nella quasi totalità dei casi esclusivamente i termini «Messina» e «Sicilia» per identificare la destinazione. “Rispetto ad altri contesti geografici in cui il nome del porto scompare rispetto all’appeal posseduto da destinazioni limitrofe, si nota una buona presenza del nome della città“, commentano dall’Authority: nonostante quindi molti croceristi scelgano di fare tappa a Taormina o sull’Etna, gli armatori “spingono” perchè rimangano in città, almeno dal punto di vista iconografico.
Non solo: nella sezione dedicata alla descrizione del porto, la maggior parte sono immagini che ritraggono per lo più il centro storico messinese e le maggiori attrazioni turistiche comunali, anche se qualche compagnia utilizza caroselli di immagini dove viene ritratto sia il patrimonio della città di Messina che le attrattive circostanti quali Taormina e l’Etna.
E dal punto di vista dei turisti che sbarcano in città? Qualcuno che è soddisfatto dell’esperienza c’è: così come le recensioni negative, il documento dell’Autorità portuale ne riporta anche qualcuna positiva (anche se Messina, in confronto alla “impressionate” Taormina, riesce a strappare giusto un “ok”…)
La questione rifiuti per le strade non è stata superata per niente. È comunque i turisti hanno ragione, Messina è lorda. Strade sporche, mai spazzate o pulite, muri ed edifici squallidi e sporche, verde incolto… è inutile arrampicarsi sugli specchi, la città a prima vista fa veramente cacare.
E i turisti “sequestrati” sugli autobus? Molti croceristi girano in autobus per vedere Messina, il percorso prevede la vista dello Stretto da Cristo Re. Ebbene, non c’è giorno che questi autobus restino “sequestrati” sul viale Principe UMberto. Una via, ormai, proprietà privata di meccanici, gommisti e attività varie. Unici padroni della via che ne regolano la viabilità, i parcheggi, la munnizza.