MESSINA. I reati erano già caduti in prescrizione, ed i risarcimenti, sui quali si doveva decidere, non sono stati accolti. E’ quanto dice la sentenza della Corte di Cassazione che, a quasi dieci anni dalla tragedia, mette un punto alla vicenda di Giampilieri e Scaletta. I due imputati principali, i sindaci di Messina e del paesino ionico Giuseppe Buzzanca e Mario Briguglio, in secondo grado erano stati assolti dalla Corte d’Appello insieme a dirigenti e tecnici, e la Suprema corte ha confermato la sentenza, rigettando i ricorsi della procura generale di Messina e delle parti civili, confermando l’assoluzione per i due sindaci e negando le richieste di risarcimento.

I due primi cittadini erano accusati di non aver allertato adeguatamente la popolazione nè evacuato Giampilieri e Scaletta, e per questo in primo grado erano stati condannati a sei anni. Dopo l’assoluzione in secondo grado, con ribaltamento della prima sentenza con la formula di nno sussistenza del fatto, sia la Procura di Messina che gli avvocati dei familiari delle vittime, parte civile nel processo ai quali sono state revocate anche le statuizioni civili, avevano annunciato il ricorso in Corte di Cassazione. Che, ieri sera, ha scritto la parola fine alla tragedia che è costata 37 vite umane, il primo ottobre del 2009.

 

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