MESSINA. Malgrado le tante critiche, le proposte di smantellamento e la suggestiva ipotesi di mettergli le ali, il tram è di gran lunga il mezzo pubblico più utilizzato a Messina. È quanto si evince dallo studio dei flussi veicolari e di mobilità che serviranno per redigere il Piano generale del traffico urbano in città, presentato ieri mattina dal vicesindaco Salvatore Mondello e redatto dalla società di ingegneria perugina TPS Pro srl: un elaborato di quasi cento diapositive che fotografa lo stato dell’arte in riva allo Stretto in merito a traffico, parcheggi, incidenti e, appunto, trasporto pubblico.

 

 

I dati rivelano che, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, l’utilizzo del tram è quello preferito dai messinesi che utilizzano i mezzi pubblici, nonostante una “velocità commerciale” assolutamente scadente, 11 km all’ora, che impongono un tempo di percorrenza, da capolinea a capolinea (Dall’Annunziata alla Zir) di quaranta minuti. Con una razionalizzazione delle precedenze alle intersezioni, come il tram era stato pensato alla messa in esercizio, il tempo di percorrenza si abbatterebbe di otto minuti, consentendo così, nei 38 minuti da un capo all’altro dei 7,7km di percorso, una frequenza tra le corse inferiore ai dieci minuti.

 

 

Le sorprese non si fermano qui: oltre alla tranvia, utilizzata prevalentemente da studenti e 30-40enni, ci sono anche i buoni risultati dello Shuttle, anch’esso molto criticato negli ultimi mesi per aver sovvertito le “rotte” canoniche utilizzate dai mezzi dell’Atm fino alla “rivoluzione Campagna” ma che, dopo un avvio horror e numerose modifiche alle linee, sembra adesso essere stato adattato ai bisogni degli utenti. Lo Shuttle non rispetta nemmeno da lontano i 100 minuti di percorrenza promessi all’inizio però, dai sondaggi condotti dallo studio, a due mesi dall’entrata in vigore si equivalgono i sostenitori ed i “denigratori”. “Per un sistema che ha introdotto economie garantendo pressochè gli stessi risultati, avere un’utenza neutra è un ottimo risultato”, ha spiegato Guido Francesco Marino, direttore tecnico di Tps Pro che ha illustrato i dati.

Un velo pietoso, invece, sulla Metroferrovia, con un numero di utenti scandalosamente basso, e problemi gestionali ed organizzativi (nessuna integrazione strutturale, e oraria, non ci sono fermate su ruota in corrispondenza di quelle ferroviarie, orari “sballati” che non permettono il “memo orario”) che ne tarpano le ali: su dieci fermate, in sei di queste c’è una media oraria di salita e discesa di passeggeri inferiore a uno. Impietoso il confronto con il tram.

 

 

L’indagine è stata svolta attraverso il conteggio dei passeggeri sulla quasi totalità delle corse autobus e metroferrovia e su almeno il 30% delle corse del tram e dello shuttle . Agli utenti è stato anche proposto un questionario attraverso cui hanno raccontato le loro abitudini, le linee utilizzate, gli orari di spostamento, i motivi (lavoro, studio, divertimento, ecc.), la frequenza e la tipologia di titolo di viaggio acquistato, nonché gli spostamenti successivi all’utilizzo del mezzo pubblico (come hanno raggiunto la fermata prima e dopo).

 

I passeggeri che ogni ora utilizzano il  tram sono in media ventinove, a fronte dei 17 che si spostano con la linea 1 dello Shuttle, la più popolata proprio per via del percorso che attraversa la città da nord a sud. La maggior parte dell’utenza convogliata sul tram proviene dalle fermate dei capolinea (Museo e Zir), e le fermate più frequentate sono quelle centrali (Repubblica, Stazione, Cairoli, Viale S.Martino). Fra le 6 e le 22, inoltre, il picco maggiore di utenza è alle 10, seguito da quello delle 7 del mattino e dalle ore 12. In orario pomeridiano, invece, il picco viene registrato alle 15 e alle 18, orario, questo, dopo il quale l’uso dei mezzi va sempre più a scemare.

 

 

Fra i dati salienti del report, quelli sull’età media dei pendolari. Sia tram che bus e metro ferrovia sono utilizzati prevalentemente dai giovani, con una prevalenza di studenti e utenti di età compresa fra i 30 e i 40 anni a fare uso del mezzo pubblico. Il motivo? Andare a lavoro e tornare a casa e raggiungere l’università. Un dato più basso quello relativo ai messinesi con più di 65 anni d’età. Non arriva nemmeno al 7% il numero di utenti.

Ma come i cittadini raggiungono bus e tram? Il report si interroga anche su questo. Oltre il 50% si reca alla fermata a piedi. E il 41,3% prosegue allo stesso modo verso la destinazione finale. Un dato, questo, che sembra bocciare il sistema di collegamento a pettine.

Per quanto riguarda, invece, i titoli di viaggio il 33% degli utenti acquista biglietti singoli per una corsa da 90 minuti, mentre due corse nello stesso giorno sono scelte dal 19%. Quasi un cittadino su cinque sceglie l’abbonamento annuale.

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