MESSINA. Tremila ingressi, parcheggi all’Annunziata pieni probabilmente per la prima volta, fila fino a sera tardi, visitatori che non sono riusciti ad entrare. La “prima” del MuMe, il museo di Messina inaugurato dopo oltre trent’anni, è stato un successo anche superiore alle aspettative. Alla cerimonia d’apertura ha partecipato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, i parlamentari del suo partito Enzo Garofalo e Nino Germanà, il sindaco Renato Accorinti ed il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, e i due politici responsabili della Cultura, l’assessore regionale Carlo Vermiglio e quello comunale Federico Alagna, ma soprattutto le migliaia di cittadini che hanno voluto dare un forte segnale: la città è pronta, ha voglia di partecipazione e di cultura.

 

L’apertura al pubblico, alle 20.00, ha fatto registrare lunghe file, che sono durate fino alle 22.30, orario di chiusura. Per questo, molti dei visitatori (tremila, spiegano dai botteghini) sono rimasti fuori. L’atmosfera, comunque, era quella dei grandi avvenimenti, segno che la città risponde agli avvenimento culturali: era accaduto lo stesso nel 2009, quando lo stesso museo aveva ospitato l’evento clou della prima notte della Cultura, il “parallelo” tra Rubens e Caravaggio

All’interno del percorso museale, a fianco dei capolavori assoluti di Antonello da Messina (polittico di San Giorgio e Madonna col Bambino benedicente e francescano in adorazione) di fine 1400, e del Caravaggio (la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori) dei primi del 1600, si trovano le sale dedicate ai “caravaggeschi” ed ai “manieristi”, ma anche oggetti del calibro di un leggìo a forma di pellicano, di scuola renana, del XVI secolo, la statuetta in alabastro San Michele Arcangelo (secolo XVIII), e l’originale Nettuno del Montorsoli del 1557, la cui copia guarda il mare di fronte alla Prefettura.

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