Giancarlo Cancelleri, nato a Caltanissetta, ha 37 anni. È capogruppo del M5S all’Ars

Un plebiscito a Cinque Stelle. Numeri inequivocabili – a star dietro ai sondaggi – che danno il Movimento come il più amato dai siciliani: «Non mi sono mai appassionato ai sondaggi, tantomeno quelli commissionati da altre forze politiche», commenta Giancarlo Cancelleri, con tutta probabilità il prossimo candidato alla regione per i grillini. Il 38 per cento, secondo l’indagine Ipsos commissionata dal centro destra, racconta un consenso bulgaro: il movimento di Grillo quattro punti sopra alla coalizione di destra, mentre lascia ben 18 punti di distacco al centro sinistra, all’interno del quale il Pd avrebbe solo il 10 per cento. Risultati trionfali (pubblicati da La Sicilia) per i grillini, che da soli – cioè senza coalizioni – potrebbero conquistare il governo della regione.

E questo nonostante la recente inchiesta sulle firme false di Palermo e gli scandali che travolgono quasi quotidianamente l’amministrazione Raggi.

«Alcuni media ci hanno dichiarato guerra totale».

Il problema sono i giornalisti?

«No, anzi, sono loro la nostra campagna elettorale, quando sottolinei ogni giorno ogni minuzia poi questi sono i risultati».

Credete a questi sondaggi, dunque?

«Non ai sondaggi, crediamo a quel che tastiamo personalmente ascoltando le persone. Il rischio adesso è che si apra una campagna elettorale sui numeri. Il problema non sono i numeri ma i programmi».

Perché i siciliani vi amerebbero così tanto?

«È facile da spiegare, basta leggere i giornali di oggi, i dirigenti di terza fascia promossi alla seconda fascia con aumenti e quindi maggiori costi: io rivendico con forza questa notizia, in commissione siamo stati gli unici a non votare questa nuova frontiera delle porcate».

Quindi avete il plauso dei siciliani per contrapposizione ma oltre a non essere gli altri voi chi siete: destra, sinistra, centro?

«Sono parametri superati: non abbiamo idee di sinistra o destra ma buone idee. Il nostro è un movimento post ideologico».

Facciamo così, allora, sull’immigrazione che posizione avete: volete accogliere o alzare barriere?

«Le morti nel nostro mare vanno interrotte e va garantita la dignità dell’uomo, in primis».

Come?

«Abbiamo proposto la creazione dei Cie direttamente su suolo africano, creando corridoi umanitari per gli aventi diritto allo status di rifugiato».

E come può realizzarsi una simile proposta dal momento che quel suolo – per esempio in Libia – è molto frammentato e instabile politicamente?

«O si fa questo o bisogna ripensare molto seriamente i Cie sul nostro territorio che attualmente possono star bene solo a chi ne trae un beneficio economico: per qualcuno sono un vero e proprio business».

A proposito di business, come dovrebbe uscire la Sicilia dal pantano economico in cui si trova?

«Bisogna ripensare alla vocazione di quest’isola. Era il centro del mediterraneo ora è il fanalino di coda dell’Europa, maglia nera in tutte le classifiche: non dobbiamo abituarci, dobbiamo reagire».

E in che modo?

«Con programmi a breve e a lungo periodo, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Poi mi piace pensare quest’isola come la più grande impresa di turismo nel mondo, per la ricchezza culturale, il clima, il cibo, il paesaggio…».

I trasporti…

«È chiaro che non si tratta di una idea vaga ma di un programma in cinque anni che dovrà coinvolgere la piccola e media impresa e certamente il settore dei trasporti e delle infrastrutture. Ma anche i corsi di formazione…».

La formazione è un argomento molto dolente in Sicilia e in particolar modo a Messina…

«Non è la formazione da demonizzare va rigettato il modo in cui è stata gestita. Io sono stato assunto grazie ad un corso di formazione che mi ha insegnato ad usare Autocad, per esempio…».

Ecco, chiariamo questo punto, il lavoro che svolgeva prima di diventare deputato regionale. Qualcuno sostiene che il suo ex datore di lavoro è vicino ad Antonello Montante e che lo sarebbe anche lei di conseguenza. È così?

«Il mio datore di lavoro era Salvatore Lo Cascio, persona pulita ed incensurata. Mentre è noto il mio sconcerto per gli attuali ruoli che ancora ricopre Antonello Montante nonostante ci siano indagini che lo coinvolgono per concorso esterno in ben due procure. Ma lui presiede ancora Union camere, la Camera di commercio di Caltanissetta… Nonostante elargisse rating della legalità. L’hanno invece massacrata»

Il vostro post ideologismo si basa invece tutto sul legalismo? Sondaggi a parte, come vincerete il consenso nei quartieri più poveri che in Sicilia sono il grosso del tessuto sociale, e di conseguenza elettorale?

«Andremo in ogni quartiere per parlare con la gente come abbiamo sempre fatto, per ascoltare le esigenze. Ma di fronte alla tipica mentalità dello “scambio” sarà chiarissimo che non ci sarà niente da dare se non l’occasione di una forte partecipazione democratica, perché questo siamo: un forte movimento democratico».

Un movimento democratico gestito da un ente privato…

«Questa mi fa ridere: è un movimento politico, punto».

Giancarlo Cancelleri e Beppe Grillo

Quante volte sente Grillo?

«Gli ho mandato io un messaggio di incoraggiamento qualche giorno fa, altrimenti lo sento pochissimo».

Sarà lei il candidato alla Regione?

«Questo lo decideranno i siciliani tra giugno e luglio».

È corretto dire “lo decideranno i siciliani” quando a votare sulla piattaforma risulta farlo un numero risicato di persone e in un lasso di tempo molto breve, perfino con poco preavviso, com’è successo a Palermo?

«Non è successo niente di diverso da quello che fanno comunemente le altre forze politiche».

Ma voi non siete diversi?

“Per le primarie, per esempio, la scelta che resta alle persone è di votare il candidato di punta tra nomi già scelti. Da noi si può scegliere ogni singolo candidato ovunque e i nomi finali sono frutto di una selezione ampia sempre fatta da tutti».

Salvo però presentare liste con firme false…

«È stata fatta una sciocchezza, senza dubbio. Ma è stata frutto di quello che chiamiamo il “dramma dell’ignoranza”, due mila firme vere, autentiche, trasformate in false commettendo di certo, però, un grosso errore per cui i responsabili si sono autosospesi»

Si sono autosospesi proprio tutti?

«Una parte, gli altri sono stati sospesi dai probiviri. Ci sono casi simili che non ricevono la stessa attenzione, come nel caso di Siracusa…».

Siete voi a proporvi come nuovi e legalisti, però. Il movimento dell’onestà. Poi si amministra e tutto può cambiare, come a Roma…

«Sono convinto che i risultati verranno fuori in modo molto serio. Ma quella di Roma è una situazione molto complessa: ad ogni passo pesti un guaio».

In Sicilia sarebbe più semplice?

«No di certo, e va pure bene tutta questa attenzione mediatica perché mette in luce tutto quando prima molto restava nell’ombra».

Non siete di destra né di sinistra, avete idee: la competenza è tra queste?

«Se per competenza intendiamo quella che hanno espresso le forze politiche finora, di certo non ci interessa. Ci sta invece a cuore una competenza da padre o madre di famiglia, della persona che riesce ad arrivare a fine mese nell’interesse di un nucleo. È questo il tipo di competenza a cui aspiriamo. Quella che possa garantire a tutti i cittadini di vivere in modo decoroso. La gente ha voglia di cambiare di stravolgere».

E voi siete lo stravolgimento?

«Noi cercheremo di essere la meglio gioventù siciliana. Il cambiamento non può venire solo da noi, se così fosse allora saremmo soltanto un’altra forza politica come le altre. Il destino non può essere stravolto né dall’uomo solo al comando né da un gruppo seppur folto di persone, quella è la politica del palazzo che si dimentica di guardare fuori dalla finestra. Voglio citare il film di Ficarra e Picone che in molto hanno considerato rappresentasse una realtà senza speranze. Non sono d’accordo, la speranza, la chiave di lettura è lì dove poco prima della fine il sindaco chiede “ma che credevate che io da solo potessi riuscire a cambiare tutto”, grosso modo. Ecco, il messaggio è questo: Io, Giancarlo Cancelleri o il movimento, da soli non saremo meglio di Crocetta o di Lombardo. Per cambiare davvero dobbiamo abbracciarci tutti e lavorare assieme. Quest’idea per me è molto più affascinante che non sedere su una poltrona».

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emmesics
emmesics
8 Febbraio 2017 17:48

dopo questa intervista anche CROCETTA potrà dire : “dopo di me il diluvio”