MESSINA. L”autostrada Messina-Catania? Non è “una autentica indecenza” , spiega il presidente del Consorzio autostrade Rosario Faraci. A denunciare le “condizioni disastrose dell’Autostrada A18 Messina-Catania” era stato, il 15 febbraio, il deputato regionale Alfio Barbagallo in una nota. Alla quale, piccato, Faraci ha risposto sventolando due pagine di finanziamenti e spiegando che il Cas, da solo, ha programmato dieci milioni di euro di interventi. Una delle quali è “interventi programmati per la messa in sicurezza della Messina-Catania e G7”.
“Il Cas, ente pubblico non economico regionale, si sostiene esclusivamente con gli incassi derivanti dal pedaggio autostradale”, mette le mani avanti Faraci, che subito dopo ammette che il consorzio “deve far fronte anche alla situazione finanziaria determinata negli anni che non riguardano questa Amministrazione con un contenzioso notevole ed una esposizione debitoria importante da quello causata”.
“Non ho remore – continua Faraci – nell’affermare che le tre datate autostrade Messina-Palermo (i primi appalti risalgono al 1969), Messina-Catania (la costruzione è iniziata nel giugno 1965 e l’intero tracciato è stato aperto a! traffico nel 1971) ed i 45 km in esercizio della Siracusa-Gela (il primo tratto è stato aperto nel 1984) hanno bisogno di un vigoroso rifacimento strutturale perché la nostra rete autostradale si ponga a livello delle altre concessionarie italiane”. E cosa sta facendo il consorzio per ovviare?
“I nostri uffici hanno approntato, in parallelo ai lavori ordinari, una serie di progettazioni immediatamente cantierabili, di recente inseriti nel Patto per il Sud per importo complessivamente superiore a 125 milioni di Euro. Nel contempo hanno, pure, predisposto una serie di interventi a breve e medio tempo per la Messina-Catania”.
Secondo il documento di Faraci , per la tratta da Messina a Giardini, quella che avrebbe più bisogno di interventi, sono stati stanziati circa 23 milioni di euro, e altrettanti ne sono stati previsti tra Messina e Patti. Poi messa in sicurezza delle gallerie, barriere di sicurezza e sistemi d’emergenza, fino a un totale di circa 160 milioni di euro, imputati al Patto per Messina. A questi si aggiungono “oltre dieci milioni” di fondi esclusivamente Cas.
Quindi ha ragione Faraci o ha ragione Barbagallo? Che la Messina-Catania sia molto sotto la soglia della decenza è difficilmente negabile, e tutti gli interventi sono programmati, ma di cantieri non ne sono ancora stati aperti e all’orizzonte non se ne vedono. E nei prossimi mesi, il Cas sarà impegnato nella fusione con l’Anas.