MESSINA – “Cinque anni fa mi ritirai dalla candidatura per una legge borbonica ed incostituzionale”, così Claudia Fava di nuovo a Messina per incontrare le associazioni alla Santa Maria Alemanna, fa chiarissimo riferimento all’episodio che cinque anni fa lo spinse a ritirare la sua candidatura perché “non avevo fatto il cambio di residenza allo scadere dei 45 giorni dalle elezioni”.

“Avrei potuto andare avanti – ha sottolineato -, avrei potuto fare ricorso alla corte costituzionale con tutta probabilità vincendo, eppure c’era una regola e l’ho rispettata. Così invece non stanno facendo di certo i Cinque stelle dove un tribunale dice loro che è tutto da rifare ma vanno avanti lo stesso”.

Ma non solo il M5s: “Ignorano le regole oppure le raggirano – ha continuato il candidato alla presidenza della sinistra – com’è successo con i gruppi parlamentari i cui nomi sono stati modificati all’ultimo momento utile per non dovere raccogliere le firme per le candidature. Cosa avrebbe fatto Micari se i suoi studenti avessero fatto una cosa del genere?”

“Io mi sono ritirato di buon grado nonostante una legge borbonica e incostituzionale, questi o se ne infischiano delle regole o le aggirano”. Questa la conclusione dell’incontro con Libera, Libertà e Giustizia e l’Unione studenti.

Dopo un pomeriggio passato a Milazzo, dove Fava ha fatto visita a “Gigliopoli, la città dei bambini spensierati”, un’associazione che si prende cura di bambini non abbienti, dove si sperimentano percorsi molto singolari, come il giardino dei giusti dove sono stati piantati 13 alberi in onore di vittime della mafia tra cui Pippo Fava. Dai frutti di questi alberi creano marmellate da dare ai bambini come nutrimento non solo fisiologico ma anche ideale.

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