MESSINA. La città dello Stretto non è a misura di giovani, e nemmeno di bambino. Ma soprattutto non lo è per gli anziani. È quanto emerge dal report del Sole 24 Ore (qui il link), che utilizzando dodici fattori ha stilato tre classifiche della vivibilità per tre fasce d’età con le 107 provincie d’Italia. Il Nord Italia domina in tutte le classifiche, ad eccezione di Cagliari, che è prima fra quelle adatte ai bambini tra i 0 e i 10 anni.

Nel complesso, però, è Ravenna ad avere un buon punteggio, in quanto si è classificata quarta per vivibilità dei bambini e dei giovani (18 – 35 anni) e prima per gli anziani (over 65).

In che posizione è Messina? Nella classifica inerente i bambini è 83esima (con un punteggio assegnatole dai parametri pari a 347,5), fra le ultime quindi, così come in quella stilata per i giovani (73esima con 453,5 punti). Ma il fondo lo tocca nella classifica delle città a misura di anziano: Messina si trova nella posizione numero 105 (su 107), con 291,9 punti.

In generale, tutta la Sicilia (sorprendentemente) non sembra un’Isola adatta agli over 65. Peggio della città dello Stretto solo Trapani (106) e Agrigento (107). Ma le altre province siciliane non sono da meglio: le posizioni 104 e 103 sono occupate da Enna e Palermo. Caltanissetta è 95esima, Siracusa 90esima e Ragusa 83esima. Qui la mappa dell’Italia.

Com’è messa la Sicilia nelle altre classifiche? In quella sulla vivibilità dei bambini la peggiore è Catania (posizione numero 104), poi ci sono Caltanissetta (88esima), Palermo (85esima), Messina (83esima), Siracusa (81esima), Trapani (76esima), Agrigento (74esima), Enna (66esima) e Ragusa (62esima). Qui la mappa dell’Italia.

Per quanto riguarda i giovani fra i 18 e i 35 anni, invece, la situazione è questa: la peggiore è Trapani (96esima), poi seguono Catania (83esima), Messina (73esima), Palermo (69esima), Siracusa (68esima), Agrigento (63esima), Caltanissetta (61esima), Ragusa (55esima) ed Enna (54esima). Qui la mappa dell’Italia.

In quanto a popolazione, curiosa è la variazione di abitanti a Messina per fasce d’età. Per esempio, c’è un +14% di bambini (0-10 anni) rispetto ai bisnonni (over 65) e poi c’è un +166% di adulti in età lavorativa (che però nel report non sono tenuti in considerazione) rispetto agli anziani. Sono di meno, invece, i giovani tra i 18 e i 35 anni rispetto agli anziani: -19% secondo il report di Lab24.

«I numeri, ovviamente, riescono a raccontare solo in parte i differenti livelli di qualità della vita di anziani, giovani e bambini. La scarsa disponibilità di statistiche capaci di indagare questi aspetti non aiuta. I tre indici, però, mentre il futuro dell’Italia si gioca tra inclusione e coesione sociale grazie ai fondi del Pnrr che vanno in questa direzione, vogliono proporre un primo tentativo di analisi delle disuguaglianze generazionali, a cui sempre più spesso i decisori dovranno guardare per attuare le politiche di investimento», sottolinea il Sole 24 Ore nel report.

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