MESSINA. “Salvo inconvenienti”. E’ la formula, parafrasata, con cui il Cas ha annunciato la data di riapertura al traffico del viadotto Ritiro, che nei dodici anni in cui è stato chiuso, di inconvenienti e date non rispettate ne ha registrate a dozzine: il 30 luglio dovrebbe tornare tutto quasi normale, in una vicenda che di normale non ha avuto nulla, sin dall’inizio.

Tutta la storia inizia a luglio 2012, con la querelle sull’apertura parziale dello svincolo di Giostra tra l’allora sindaco Peppino Buzzanca e l’allora capo del Genio Civile Gaetano Sciacca. L’oggetto diretto della disputa era il giunto di collegamento tra il viadotto Ritiro e gli svincoli autostradali di Giostra Annunziata. Scontro terminato con una relazione che evidenziava come il calcestruzzo del viadotto, inaugurato nel 1969, fosse di scarsa qualità e avrebbe potuto provocare il distacco di grossi calcinacci, oltre che la carenza di supporti antisismici a norma che erano presenti solo in 9 nove pile su 40.

Nell’ottobre 2012, al Cas viene nominato Nino Gazzarra che interviene sulla vicenda: vengono stanziati subito 2 milioni di euro per gli interventi immediati. Un finanziamento che si presenta, però, scarso: nel novembre, infatti, la somma necessaria sale a 3,7 milioni di euro secondo il Genio Civile di Messina. Il 2013 inizia con 47 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza dell’infrastruttura, ma prima di giungere alla gara d’appalto e all’individuazione dei fondi passano circa 11 mesi. Nel frattempo, il 18 novembre 2013, cadono i primi calcinacci dal viadotto e gli abitanti del quartiere sono preoccupati. A distanza di venti giorni si trovano i fondi per finanziare l’adeguamento: circa 60 milioni in tutto.

Nell’agosto 2014 il Cas pubblica la gara d’appalto per l’adeguamento antisismico del viadotto e a dicembre il vincitore risulta essere la Toto spa di Chieti. Dopo 8 mesi dall’aggiudicazione, nel giugno 2015, il Cas e la Toto presentano il progetto definitivo (qui il video dimostrativo dei lavori) e firmano il contratto: il lavoro è aggiudicato e dalla consegna dei cantieri l’opera dovrebbe essere realizzata in 2 anni e 4 mesi. I mesi finali di quell’anno, però, sono turbati da una girandola di avvicendamenti all’interno del Cas. In circa un anno e mezzo, da dicembre 2015 a maggio 2017, cambiano cinque direttori di lavori e coordinatori per la sicurezza.

La consegna dei cantieri avviene ad aprile 2016, ma divengono pienamente operativi un anno e tre mesi dopo quando, nel novembre 2017, il Genio Civile dà il via libera. Da quel momento iniziano i lavori che porteranno nei successivi anni a varie chiusure dello svincolo di Giostra e della tangenziale. Secondo il programma originale del Consorzio autostrade, quindi, i lavori si sarebbero dovuti concludere 14 luglio 2018, ma nell’aprile dello stesso anno il consorzio posticipa la chiusura dei cantieri entro il 2020. Si tratta della prima delle scadenze non rispettate.

Nel 2019, viene inaugurato ufficialmente tutto lo svincolo di Giostra, un’opera realizzata in ventidue anni rispetto i tre previsti nel 1998. Ma del viadotto Ritiro ancora nulla. Anzi, secondo il portale Caronte della Regione Siciliana i lavori erano completati al 20%. Nel dicembre 2019 è “tutto pronto”, si dice: dopo lo smontaggio del vecchio viadotto può iniziare la costruzione di quello nuovo. Il 2020 arriva e non porta nessuna novità importante se non la pandemia che rallenta un po’ tutto. Nel giugno 2020, l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone annuncia che il viadotto lato mare sarà consegnato entro giugno 2021 (altro posticipo), ma i lavori sono al 36% del loro completamento. E quindi slittano ancora.

Nell’ottobre 2021 muore un operaio nel cantiere: viene schiacciato da un jersey. Nell’aprile del 2022 si annuncia che i lavori del viadotto dovrebbero essere consegnati a giugno 2022, mese che arriva con l’inaugurazione del viadotto direzione Palermo. I lavori si spostano totalmente sulla campata direzione Messina. A novembre 2022 si accende un nuovo fronte di sfida tra sindacati, Toto spa e Cas: le organizzazioni dei lavoratori annunciano lo stop dei lavori e l’avvio di cento licenziamenti delle maestranze sul cantiere. La Toto spa risponde dichiarando che si tratta solamente di quarantasette lavoratori, che i lavori continuano e che il Cas non è in regola con i pagamenti. Il Consorzio autostrada siciliane risponde ad entrambi: i lavori sono completati al 92%, il cantiere non si ferma.

A fine 2022 la data prevista per la consegna dei lavori era febbraio 2023. Salta pure quella e, nel frattempo, i sindacati si accaniscono contro la Toto Costruzioni per i licenziamenti del personale: la primavera passa senza alcuna novità, se non con l’inaugurazione del bypass Baglio, anch’esso con una storia tragicomica e di cui, il 20 dicembre 2022, una parte cede col conseguente crollo di una sezione. I lavori si protraggono per altri cinque mesi. All’apertura, in proimavera dello scorso anno, subito due incidenti nel corso di due giorni mettono a dura prova la pazienza dei messinesi, che si sentono dire che occorreranno altri sei mesi per vedere la conclusioni degli eterni lavori. Anche quella previsione non è stata rispettata, e di proroga in proroga si arriva alla fine del 2023, in cui si annuncia l’apertura tassativa entro la primavera. Cosa che ovviamente non succede, e si posticipa “al massimo a giugno”. Che è diventato luglio, stavolta si spera definitivamente.

Nel frattempo, a febbraio scorso è sorta un’altra grana, paradossale come tutta la vicenda: e cioè che dopo l’agognata apertura del viadotto, a chiudere potrebbe essere… lo svincolo di Giostra (e molto probabilmente una corsia dello stesso viadotto). Una volta terminati i lavori del viadotto, la rampa in uscita nella direzione Messina-Palermo, creata provvisoriamente per permettere i lavori al viadotto, dovrebbe essere demolita, come da progetto originario, e sostituita con un giunto. Cas e comune di Messina hanno chiesto di valutare se l’opera possa essere mantenuta e dichiarata permanente, perchè in caso contrario vorrebbe dire che, tra demolizione della rampa e ricostruzione del giunto, l’uscita in direzione Palermo dello svincolo di Giostra dovrebbe essere chiusa e praticamente ricostruita. E per effettuare i lavori con tutta probabilità dovrebbe essere anche chiusa almeno una carreggiata del viadotto: quello appena ultimato dopo dodici anni di chiusura.

 

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