MESSINA. La notizia (che notizia non è) si è diffusa a velocità supersoniche a inizio settimana: dal 16 agosto, la Sicilia, insieme con la Sardegna, potrebbe andare in zona gialla, a causa dell’elevato numero di contagi. Ma è una notizia sbagliata.

Secondo le ultime normative introdotte dal decreto legge 105 del 23 luglio 2021, per andare in zona gialla non è sufficiente l’incidenza dei contagi (che deve essere superiore a 50 casi ogni centomila abitanti per far scattare la zona gialla): serve che vengano superate le soglie di occupazione delle aree mediche e delle terapie intensive. Finché le prime rimangono sotto il 10% e le seconde (i ricoveri per covid in terapia “ordinaria”) sotto il 15%, la zona rimane bianca, indipendentemente dall’incidenza dei contagi, perché per andare in giallo è necessario che siano superate tutte e tre le soglie. Attualmente, la Sicilia presenta il 7% di terapie intensive occupate, e il 14% di saturazione dell’area “non critica”, e un’incidenza di 104,55 contagiati ogni centomila abitanti (dato singolo, questo, già da zona gialla).

E se la situazione precipitasse prima di domenica? Lo stesso: la zona rimarrebbe bianca. Considerando che nel monitoraggio del venerdi (quello che rileva lo sforamento delle soglie e indica gli eventuali provvedimenti per la settimana successiva), si utilizzano i tassi di occupazione del martedi precedente, per una questione di aggregazione dei dati (e “ammortizzamento” delle anomalie), è già certo che la Sicilia (ma anche la Sardegna) non ha superato le soglie di occupazione. E quindi rimarrà in zona bianca almeno fino al 22 agosto.

 

 

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